BEATRICE RASPA
Cronaca

Rapine, risse e faide a colpi di mazza in centro a Brescia: 24 giovani sotto la lente, arrestati 7 maranza

L’identikt del questore Spina: “Vicini alla strada, avvezzi all’uso di armi improprie e con vincoli amicali”. Tra i reati contestati anche un tentato omicidio

Rapine, risse e faide a colpi di mazza in centro a Brescia: 24 giovani sotto la lente, arrestati 7 maranza

Brescia – Per scatenare una violenza da “Arancia meccanica“ bastava poco. Uno sguardo. Una parola di troppo. Un piccolo furto subìto da un amico. Motivi sufficienti a scatenare pestaggi, accoltellamenti – anche con un machete – ferimenti con cocci di bottiglia, risse con lancio di monopattini, fioriere e arredi urbani ai “rivali“. Lo hanno scoperto la Mobile e la pm Chiara Bonfadini indagando su una serie di aggressioni e di risse che si sono susseguite negli scorsi mesi in città, soprattutto tra il centro e la stazione.

CATTURA
Il fermo immagine di un pestaggio in pieno centro a Brescia

Un’indagine sfociata nell’esecuzione di sette misure cautelari nei confronti di altrettanti “maranza“ tra i 20 e i 25 anni. Si tratta di Ahmed Ayad (detto El Batanoni), bresciano, 24 anni; Abdelsattar Elsayed, egiziano, 22 anni; Karim Elzobary (detto Lupo), 24 anni, di Peschiera del Garda (Verona); Mohamed Essoussi, ventenne tunisino; Eslam Saleh (detto Anuti), egiziano classe 1998; Marcello Simoni, classe 1997, di Brescia: tutti finiti in carcere. Ai domiciliari invece Esalm Yahia, ventiduenne bresciano.

Tentato omicidio, rapina, rissa, danneggiamento, lesioni, minacce, violenza privata, porto abusivo di armi sono i reati contestati a vario titolo al gruppo eterogeneo, formato da immigrati di seconda generazione, nordafricani e bresciani. Gli arrestati con altri complici – gli indagati sono 24, tra cui un paio di minori – sono ritenuti responsabili di cinque episodi commessi dal 29 giugno 2024 al 14 gennaio di quest’anno.

L’indagine ha preso le mosse da un’aggressione in via Orzinuovi, all’esterno del locale “Oh vecio“, dove sono andati in scena coltellate, calci e pugni, colpi di spranga e di storditore elettrico, sfregi con cocci di bottiglia assestati anche agli amici intervenuti per difendere il malcapitato di turno a terra con uno squarcio nell’addome, rapinato del cellulare e del portafogli, e inseguiti da dieci persone.

Il 2 luglio 2024 una scena simile si è ripetuta al Carmine, tra vicolo Medici e il cinema Eden, nel corso di un incontro concordato tra alcuni giovani e la vittima della rapina del telefonino, al quale è stata proposta la restituzione in cambio della mancata denuncia della pregressa aggressione. Alla risposta elusiva sono seguite altre coltellate e botte collettive, concluse con una lesione permanente a un occhio.

E poi c’è un tentato omicidio, il 12 gennaio in via Vergnano, quando un somalo è stato ridotto in fin di vita a coltellate, bottigliate, sprangate per essere intervenuto in difesa di un amico rapinato. E una rissa in pieno giorno nella centralissima via Garibaldi con lancio di sedie ai tavoli della gelateria, monopattini e arredi urbani scagliati, pugni a un dipendente di un ortofrutta della via.

“Non parliamo di veri e propri gruppi ma di soggetti vicini alla strada, avvezzi all’uso di armi improprie, legati da vincoli amicali”, ha spiegato il questore Eugenio Spina. Rintracciare i presunti autori delle violenze non è stato facile: “A dispetto di una residenza fittizia segnata sulla carta, vivono insieme in case abusive, spostandosi di continuo”, ha aggiunto il dirigente della Mobile Gianni Di Palma. “Per trovarli è stato importante avere una visione d’insieme”.