Brescia, 4 maggio 2024 – Dopo 1.001 giorni e notti passati sotto la Prefettura, il Presidio 9 Agosto lascia la postazione cittadina e diventa mobile. Domani si terranno una giornata e una nottata non stop all’insegna della divulgazione, come tante ne sono state organizzate in questi anni dagli attivisti che, in staffetta, si sono alternati davanti alla Prefettura contro il progetto di depurazione dei reflui della sponda bresciana del Garda, con maxi impianto a Montichiari e Gavardo e scarico nel Chiese.
Un luogo diventato simbolico, quello della Prefettura, dopo quello che è sembrato un colpo di mano: mentre la cabina di regìa si stava riunendo per valutare la proposta alternativa di fare l’impianto a Lonato, dal ministero arrivò la nomina del prefetto di Brescia come commissario.
“Lasciamo piazza Paolo VI – spiega Raffaella Giubellini, portavoce del Coordinamento – per dedicarci di più ai territori, perché preparando le ultime manifestazioni ci siamo resi conto che c’è ancora tanto lavoro di informazione da fare, in particolare sul Garda. Ma torneremo anche qui, per informare chi ancora non conosce la gravità del progetto e coinvolgere tutti in questa lotta per la democrazia e la tutela del territorio". Partito da una parte delle associazioni che contestava il progetto che porterebbe nel Chiese i reflui del Garda, in questi anni il presidio è cambiato nella composizione delle associazioni, si è scontrato con il Comune di Brescia – non è stato rinnovato il permesso di occupare il sulo pubblico, con sanzioni per migliaia di euro – ha attraversato momenti in cui la politica lo ha ignorato e vittorie come l’avvio dello studio sul Chiese, finanziato dalla Regione, per capire l’impatto dello scarico.
Domani «il traguardo storico delle Mille e una notte sarà celebrato dalle 18,30, poi un nuovo capitolo della protesta.