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Per il triennio 2025-2027 sarà Carmine Trecroci a presiedere il Comitato di coordinamento
Dopo tante partite perse, dalla chiusura della filiale della Banca d’Italia all’aeroporto, Brescia incassa un buon risultato grazie al mondo accademico. All’Università degli Studi di Brescia è andata, infatti, la presidenza della Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus): per il triennio 2025-2027 sarà Carmine Trecroci, ordinario di economia politica del dipartimento di economia e management, a presiedere il Comitato di coordinamento, raccogliendo il testimone da Patrizia Lombardi, presidente uscente.
Promossa nel 2016 dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, la Rus è la prima iniziativa di coordinamento e condivisione tra gli Atenei italiani impegnati sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale. Obiettivo principale della Rete, cui oggi aderiscono ben 88 Atenei, è la diffusione della cultura e delle buone pratiche di sostenibilità, sia all’interno che all’esterno delle Università, per contribuire al raggiungimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, rafforzando il valore dell’esperienza italiana a livello internazionale.
"La Rus – ha spiegato Trecroci – sta offrendo un modello alla società italiana su come affrontare le sfide della transizione sostenibile. Siamo clamorosamente in ritardo sugli obiettivi del 2030, ad esempio per le emissioni di gas serra che, in Italia, sono stabili. Stesso dicasi per le diseguaglianze di genere. La conoscenza, la collaborazione tra istituzioni, il dialogo continuo sono la chiave per guardare al futuro".
Come sottolineato dal rettore Francesco Castelli, per l’ateneo è un riconoscimento anche dell’impegno messo in campo nell’ambito della sostenibilità (referente è Monica Bonfardini), che vede UniBs fra le 300-400 università su 2152 al mondo per indice di sostenibilità.
Federica Pacella