Massima allerta sul lago d’Iseo per il potenziale impatto della frana di Tavernola Bergamasca. A Montisola, ieri una ventina di famiglie della frazione di Porto di Siviano hanno lasciato temporaneamente le proprie abitazioni, a tutela di anziani e congiunti, evitando il rischio di un’evacuazione in orario notturno. Nello scenario peggiore in cui si staccasse dal monte Saresano una massa di 1milione e mezzo di metri cubi, potrebbe essere proprio questa frazione di Montisola a subire l’impatto dell’onda che, sempre prendendo in considerazione le prospettive più negative, potrebbe arrivare fino a cinque metri di altezza. Il condizionale è d’obbligo, perché non si sa se e quando possa avvenire il crollo: per i tecnici, la frana potrebbe anche assestarsi.
Di certo c’è solo che il movimento rilevato dai sensori, sopra il cementificio ItalSacci (chiuso in via precauzionale martedì), negli ultimi giorni è stato continuo: 17-18 millimetri al giorno, contro i 2 al mese normalmente registrati. La situazione è attentamente monitorata; ai modelli di rischio sta lavorando la Bicocca di Milano. La Provincia di Bergamo ha già interdetto la circolazione sulla strada 469 nel tratto che va dal ponte di Tavernola alla località Pontèl. Nel Bresciano, la Prefettura ha dato disposizione ai sindaci e alle unità di protezione civile di prepararsi ad affrontare il peggiore scenario possibile. Venerdì pomeriggio, nella sede della comunità montana del Sebino bresciano, si è tenuto l’incontro del Centro coordinamento soccorsi con Protezione civile ed i rappresentanti dei Comuni rivieraschi bresciani.
«Sebbene siano tutt’ora in corso le indagini per valutare l’effettiva entità del fenomeno – fa sapere la Prefettura - gli organi tecnici competenti hanno prospettato il concreto rischio che ingenti quantitativi di materiale lapideo siano scaricati fino al lago producendo fenomeni ondosi di dimensioni anche ragguardevoli che potrebbero impattare significativamente sui territori rivieraschi bresciani". Oltre a Montisola, tra i Comuni più esposti ci sono Marone ed Iseo. Vista l’incertezza, la Prefettura ha disposto che tutti i rivieraschi procedano comunque a delineare un quadro puntuale delle aree lacuali più esposte, per pianificare le procedure di evacuazione. La Prefettura ha raccomandato anche di attivare le sale operative comunali ed il volontariato locale per preparare quanto necessario per gli interventi di messa in sicurezza della popolazione coinvolta. Si sta inoltre valutando di interdire la navigazione e tutta la viabilità lungo il lago.