FEDERICA PACELLA
Cronaca

Brescia in giallo: boom di romanzi noir ambientati in città

Sempre più spesso scrittori scelgono di ambientare qui i loro gialli

Palazzo della Loggia di notte

Brescia, 3 settembre 2017 - Brescia si riscopre novella “signora in giallo”. L’anima variegata di una provincia tranquilla in apparenza, ma tormentata nel profondo, colpisce sempre più scrittori, professionisti e non, che scelgono Brescia per ambientare i loro gialli. Una tradizione iniziata quasi vent’anni fa, con “I gialli della Loggia” che, dal 1995, uscirono in edicola a 3mila lire. Nel 2006, Stefano Fares scelse Brescia per ambientare le imprese di un serial killer. Ma è soprattutto negli ultimi anni che si sta registrando un vero e proprio boom.

Irma Cantoni ha scelto il bosco di Mompiano per raccontare la storia di una bimba scomparsa e i segreti della sua famiglia. «È la città dove sono nata ed è parte di me con le sue radici», spiega Cantoni. “Il bosco di Mila”, vincitore del Premio Fai viaggiare la tua storia, organizzato da Libromania con Autogrill, DeA Planeta Libri e Newton Compton Editori, uscirà in libreria a ottobre, ma è solo l’ultimo di una serie di romanzi che appartengono al grande mondo del giallo, ambientati a Brescia. Sempre del 2017 è “La mappa del cielo”, di Lucio Dall’Angelo, che parte dalle incisioni rupestri della Val Camonica.

Sulle sponde del Chiese, Enrico Giustacchini ha ambientato il giallo storico, “Il giudice Albertano e il caso della scala senza fine” (2017), sullo sfondo di una Gavardo medievale. Per tutta la provincia di Brescia, da Montisola alla bassa passando per il capoluogo, hanno indagato il commissario Miceli e l’ex giudice Petri, nati dalla penna di Gianni Simoni, ex magistrato con la passione per la scrittura, che ha fatto conoscere al grande pubblico il lato noir di Brescia. La Leonessa ha fatto da musa ispiratrice anche per Nicola Fiorin, che ha affidato al suo Angelo Della Morte il compito di risolvere delitti e misteri nella trilogia avviata nel 2012 con “Lentamente muore”. Nel 2013 è uscito invece il giallo di Roberto Foffa, “Sono stato io”, che parte dalla scoperta di un cadavere in una villa sulla panoramica. Le bollicine della Franciacorta hanno ispirato Giovanni Negri che in “Prendete e bevetene tutti” ha ambientato in suo giallo tra vigneti e cantine (2012). Massimo Tedeschi è tornato negli anni ’30 per risolvere un delitto sul lago di Garda con indizi che conducono al poeta Gabriele d’Annunzio in “Carta rossa” (2016).

Brescia diventa luogo letterario. «La nostra provincia ha una duplice anima – spiega Carla Boroni, professore associato di di Letteratura italiana contemporanea alla Cattolica di Brescia –: è dedita al lavoro, ordinata, cattolica. Dall’altro lato però ci sono stati omicidi efferati e misteri irrisolti. Pensiamo al giallo di Marcheno. Ci sono tanti ingredienti, che colpiscono l’immaginazione di chi scrive». Boroni era una delle “signore in giallo”, che fino al 2010, hanno organizzato un importante festival dedicato a questo genere. «Penso che abbia dato lo sprone a molte persone per scrivere. Rifarlo? Allora avevamo un bel budget e tanta volontà. Non so se ci sono ancora le condizioni».