Sale Marasino (Brescia), 13 luglio 2019 - Sarà colpa del clima: quest’anno i rospi sul Sebino sono diminuiti del 50 per cento. Tuttavia, anche per l’anno 2019 è stato messo in atto il progetto relativo ai rospi bufo-bufo, coordinato dalle Guardie ecologiche volontarie della Comunità Montana del Sebino Bresciano, quest’anno esteso non solo agli anfibi appartenenti alla colonia che vive sul Monte Alto e scende a Clusane d’Iseo, ma anche alle rane che colonizzano i versanti delle Prealpi bresciane.
Il lavoro si è svolto si due fronti ed è durato diversi mesi. Una parte riguarda il periodo di accoppiamento dei rospi tra Clusane e Paratico: l’ultima colonia rimasta sulla sponda bresciana del Sebino. «Quest’anno abbiamo lavorato per oltre due mesi: esattamente per 62 giorni dal 18 febbraio al 3 maggio – spiega il responsabile delle Gev Giuseppe Nalli – Purtroppo i rospi intercettati durante la migrazione sono calati del 50% rispetto allo scorso anno. Ne abbiamo contato e aiutato ad attraversare la strada 1.301, contro i 2.621 del 2018. Difficile capire il motivo, anche se sospettiamo che tra le cause ci siano le condizioni climatiche: l’inverno è stato particolarmente mite e siccitoso, mentre maggio è iniziato al freddo. Di sicuro poi un’influenza l’hanno avuta i lavori avviati il primo aprile della rotonda d’accesso al villaggio turistico Costa verde. Fossero partiti un mese dopo, probabilmente avremmo avuto un risultato diverso. Lato positivo è il recupero di oltre 500 rane». Nel corso dei lavori per realizzare il rondò sono stati posati due tubi da 80 centimetri che serviranno a far transitare i rospi. «Questo non significa che noi non ci saremo – commenta Nalli – Il progetto, salvo cambiamenti non attesi, riprenderà e noi continueremo a vigilare sull’incolumità dei bufo-bufo».
Le Gev coordinate da Nalli, grazie al patrocinio dell’assessorato all’Ambiente della Comunità Montana del Sebino Bresciano e all’assessore Marco Ghitti, sono schierate anche sul Monte Guglielmo, in prossimità delle tante pozze di accumulo artificiali. «Purtroppo le pozze che servono per dissetare le bestie al pascolo attirano l’attenzione delle rane temporarie, dei rospi comuni e tritoni crestati che spesso restano intrappolati nei bacini artificiali. Per questo motivo abbiamo posato delle reti con maglie sottili che consentiranno agli animali di aggrapparsi e uscire in tutta sicurezza». I lavori sono stati effettuati in prossimità delle malghe Aguina, Agolo, Palmarusso di Sopra e di Sotto, Guglielmo di Sopra e di Sotto. A finanziarli, il Comune di Zone».