SONDRIO
Le piogge copiose cadute su tutta la Valtellina hanno rimesso in moto la frana del Ruinon a Valfurva. Non accadeva da tre anni. Parte della montagna si muove tra i 25 e i 30 centimetri al giorno. La sala operativa è aperta dal primo del mese e la situazione è costantemente sotto controllo. Il Ruinon risponde alle precipitazioni. Quello che si sta muovendo non è l’intero Ruinon ma è limitato e superficiale.
Si parla di centinaia di migliaia di metri cubi di materiale ma non è l’intera massa. La criticità ora è arancione (la più grave è il rosso). Sempre in Valtellina i vigili del fuoco ieri hanno portato a termine una ventina di interventi per allagamenti. Sul Lario gli argini del lago e dell’Adda sul versante lecchese al momento hanno retto, a parte qualche allagamento lontano dai centri abitati, ma il peggio potrebbe ancora arrivare. Quest’oggi è infatti prevista ancora pioggia e il livello del lago, che ieri ha sfiorato i due metri sopra lo zero idrometrico, rischia di alzarsi ulteriormente, come quello del fiume. Nonostante le nuove precipitazioni, in base ai modelli previsionali, sembra comunque che l’ennesima eventuale piena possa essere contenuta entro regimi di sicurezza. "Monitoriamo costantemente la situazione e affrontiamo le criticità con scrupolo – assicura Paola Cavalcanti, capo di gabinetto della prefettura di Lecco, dove la sala operativa è aperta e funziona h24 e in un paio di giorni sono state svolte almeno 8 riunioni -. Per ora siamo più tranquilli. Per il pomeriggio è prevista un’altra perturbazione". "La diga di Olginate è completamente aperta – aggiunge Luigi Bertoli, direttore del Consorzio dell’Adda, l’ente che gestisce lo sbarramento artificiale da cui dipende il livello del Lario e la portata iniziale dell’Adda -. Lo è da dieci giorni, da prima che cominciasse il maltempo. Ieri in Valtellina è inoltre caduta neve invece della pioggia, continuando a limitare gli afflussi al lago nonostante un temporale locale".Daniele De Salvo