REDAZIONE BRESCIA

Schiacciato da un camion nell'autolavaggio a Grumello (Bergamo): tragica fatalità?

Bergamo registra 16 morti sul lavoro nei primi 7 mesi del 2023, un triste primato. La Cgil Bergamo invoca più controlli e un maggiore impegno delle imprese nella sicurezza dei luoghi di lavoro.

Schiacciato da un camion nell'autolavaggio a Grumello (Bergamo): tragica fatalità?

GRUMELLO (Bergamo)

Un operatore ventenne dell’autolavaggio Zeni Truck Wash di Grumello del Monte è stato colpito da un camion in manovra che lo ha schiacciato contro una cancellata. L’infortunio sul lavoro si è verificato ieri intorno alle 11. Il giovane si trovava vicino a uno dei macchinari per il lavaggio automatico dei camion. L’autista stava effettuando la manovra per posizionare il mezzo lungo la pista assistita che consente l’avanzamento automatico. Per cause in fase di accertamento il giovane è stato urtato dal camion e schiacciato contro la cancellata che delimita l’impianto. Subito sono stati allertati i soccorsi. La centrale operativa del 118 ha inviato sul posto due ambulanze e un’automedica. Il personale sanitario ha stabilizzato il ferito, che ha riportato traumi al bacino, alla schiena e a una gamba.

Il ventenne è stato trasportato in codice rosso al Papa Giovanni XXIII, dove è stato sottoposto ad accertamenti più approfonditi. Per stabilire l’esatta dinamica dell’infortunio, sul posto sono arrivati anche i carabinieri di Grumello del Monte, i vigili del fuoco e i tecnici dell’Ats. A proposito di infortuni sul lavoro, la Cgil Bergamo qualche giorno fa ha diffuso un report da cui emerge che la Bergamasca ha un triste primato: nei primi sette mesi del 2023 l’Inail ha registrato ben 16 morti sul lavoro contro gli otto dello stesso periodo del 2022.

"Un bilancio davvero drammatico – fa il punto Angelo Chiari, responsabile delle Politiche su salute e sicurezza della segreteria di Cgil Bergamo – In numeri assoluti, la provincia di Bergamo si colloca dopo quella di Milano, che passa da 25 a 27 decessi, e a quella di Brescia, da 20 morti a 19". Andranno analizzate le cause "ma la portata drammatica di questi dati resta innegabile", è l’amaro commento di Chiari.

Nella Bergamasca si è verificata inoltre una lieve flessione delle denunce: dalle 8.188 dei primi sette mesi del 2022 alle 8.001 di quest’anno. "Servono più controlli – invoca il sindacalista – Dal periodo Covid assistiamo a uno stallo dei controlli da parte dell’Ispettorato del lavoro, ente con cui non riusciamo nemmeno ad avere un confronto. Non si parli più di tragica fatalità di fronte a una morte sul lavoro. Si verifichino e si attuino puntualmente, invece, tutte le procedure di sicurezza previste nelle aziende. Si rafforzi, da parte delle imprese, il rapporto costante con i rappresentanti della sicurezza che, mediante un confronto costruttivo, hanno il compito di rendere i luoghi di lavoro non pericolosi. Si deve permettere loro di svolgere fino in fondo questo ruolo".

Francesco Donadoni