
Scontri allo stadio Rigamonti, partita Brescia-Cosenza dell'1 giugno 2023
Brescia, 16 aprile 2025 – Il Ministero dell'Interno si è costituito parte civile nell'ambito del processo a Brescia a carico di 94 tifosi imputati di resistenza aggravata, danneggiamenti, lesioni per l'invasione di campo e agli scontri che si sono verificati allo stadio Rigamonti l'1 giugno del 2023 al termine della finale di ritorno dei play-out tra il Brescia e il Cosenza.
Il Viminale ha quantificato in un milione di euro il risarcimento dei danni materiali e di immagine. Due imputati hanno chiesto di patteggiare, 32 di essere ammessi al rito abbreviato, 50 alla messa alla prova, mentre 10 hanno scelto di discutere il rinvio a giudizio.
Il Brescia - come già annunciato dal presidente Massimo Cellino - non si è costituito parte civile anche per evitare di alzare ulteriormente la tensione in un ambiente ormai ostile contro il presidente del club, contestato da tempo. Il gup Federica Brugnara ha aggiornato l'udienza al 6 novembre.
Gli scontri
Quella sera di inizio estate, decine di tifosi del Brescia avevano invaso in campo, dopo un fitto lancio di fumogeni, subito dopo il gol del Cosenza che avrebbe condannato il Brescia alla retrocessione. Gli incidenti si erano poi spostati all’esterno dell’impianto sportivo con gli ultras del Brescia che erano anche riusciti a raggiungere la curva Sud occupata dai tifosi del Cosenza dando vita a tafferugli in cui erano rimasti feriti operatori delle forze dell’ordine.