Per undici anni ha impedito alla moglie di uscire di casa da sola. Anche per prendere i figli a scuola: se lo faceva erano botte. I carabinieri di Martinengo hanno arrestato S.M., marocchino di 37 anni abitante a Ghisalba, in esecuzione della misura degli arresti domiciliari, emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della procura. A maggio la vittima, di 28anni, non più disposta a sopportare le continue prevaricazioni, uscita di casa per andare a prendere i figli a scuola, dopo aver subito l’ennesima aggressione domestica, si è fatta prestare un telefono da un passante e ha chiamato i carabinieri. Davanti ai militari ha avuto il coraggio di denunciare anni di violenze e maltrattamenti iniziati nel 2013, il giorno dopo il matrimonio, peraltro combinato. Da quell’unione sono nati tre figli.
L’uomo aveva effettuato giornalieri atti di aggressione fisica e verbale con minacce di morte, anche alla presenza dei bambini. A causa dell’uso di cocaina, aveva perso il lavoro ed era in disoccupazione. La loro casa era stata venduta all’asta, talvolta si erano trovati senza luce e gas e le pratiche per il rinnovo dei permessi di soggiorno non erano state curate. Lei era stata privata del cellulare e le era stato impedito di contattare i parenti in Marocco. In seguito le è stato concesso di avere un telefono ma solo per poter seguire il registro elettronico dei figli a scuola. Numerosi erano gli episodi in cui l’aveva presa a calci, pugni e schiaffi causandole evidenti segni che venivano nascosti sotto il velo. La donna, dopo aver formalizzato la denuncia ai carabinieri, ha abbandonato con i figli l’abitazione e ha trovato ospitalità in una casa rifugio. F.D.