
Senza personale I due parchi nazionali del primo sito Unesco chiudono i battenti
di Federica Pacella
Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane e Parco Archeologico nazionale dei Massi di Cemmo chiusi nel pomeriggio per carenza di personale. Dal 13 luglio a ieri, i due parchi del primo sito UNESCO italiano hanno dovuto ridurre l’orario di apertura al pubblico, come indicato sui siti web. Il motivo lo spiegano l’associazione nazionale “Mi riconosci?“ ed il Collettivo 5.37, nato a maggio dai lavoratori esterni dei musei statali della Val Camonica (il nome richiama la paga oraria proposta in occasione del rinnovo di contratto). "La chiusura – fanno sapere - è dovuta alla carenza del personale statale, dipendente dal Ministero della Cultura, spesso rimpiazzato dai lavoratori esternalizzati. La chiusura di siti così importanti, annunciata con scarso preavviso in piena stagione turistica e per giunta nell’anno di Capitale della Cultura, è a dir poco surreale". La carenza di personale interno è cronica e non riguarda solo questi due Parchi: ad esempio, il sito delle Grotte di Catullo di Sirmione (sempre ministeriale) avvisa che "in mancanza di personale, il museo può essere chiuso senza preavviso". Non è bastato neanche lo scorrimento della graduatoria dell’ultimo concorso per custodi museali: su Brescia ci sono stante molte rinunce. "Il personale ministeriale è fondamentale per l’apertura di alcuni siti, ma è sempre più carente - spiega Elisa, del Collettivo 5.37 -. Chi lavora in appalto deve sopperire anche a mansioni riservate al personale statale, a fronte di compensi miseri". Nel denunciare la chiusura pomeridiana hanno chiesto al Ministero che sia applicato il contratto il Federculture, al posto dei Servizi fiduciari attuale.