REDAZIONE BRESCIA

Liberato in Siria, Sergio Zanotti è a casa. L'ex moglie: "Non è pronto per parlare"

L’imprenditore è tornato nella sua Marone, dove vive anche la sorella

Sergio Zanotti rientrato in Italia

Marone (Brescia), 7 aprile 2019 -  "Non si sente ancora pronto per parlare con la stampa". Queste le parole della prima moglie di Sergio Zanotti, a nome dell'imprenditore rimasto per tre anni nelle mani di rapitori in Siria e liberato venerdì. Da ieri, Zanotti è di nuovo a casa, nella sua Marone, dove vive anche  la sorella Beatrice e dove ha tanti amici. L’uomo, che è mancato da casa tre anni, già nella serata di sabato si è recato nel suo appartamento di via Alegi e ha tarscorso la domenica in famiglia. Forse già domani potrebbe essere ricoverato in ospedale per una serie di controlli e analisi.

L'uomo è molto provato psicologicamente, addirittura scioccato dalla sua immagine. "Mi sono visto allo specchio per la prima volta e ho faticato a riconoscermi: sembro invecchiato 15 anni". Occhi spenti, barba lunghissima, guance scavate. Il 59enne imprenditore bresciano era scomparso durante un viaggio in Turchia. Venduto da un tassista abusivo ad Al Qaida, narcotizzato e tenuto sotto sequestro per tre anni, in dieci nascondigli diversi, nella zona di Aleppo. Per oltre tre ore ieri mattina Zanotti ha raccontato al procuratore aggiunto di Roma Francesco Caporale e al sostituto Sergio Colaiocco, che avevano aperto un’inchiesta per sequestro con finalità di terrorismo, che cosa è successo.