
Lunedì la protesta degli studenti del Tartaglia-Olivieri, istituto tecnico e liceo artistico a Brescia, con l’occupazione della palestra. Per sabato sono invece i ragazzi dell’istituto alberghiero De Medici di Desenzano a proclamare una mobilitazione. Nel primo caso, all’origine della protesta c’era l’assenza di materiale scolastico nei laboratori d’arte e in quelli multimediali; nel secondo, la mancata attivazione delle cucine. Sullo sfondo, a detta dei ragazzi, la mancanza di risorse. "Credo ci sia un po’ di impazienza da parte degli studenti – commenta il dirigente scolastico provinciale, Giuseppe Bonelli – Col Pnrr le scuole hanno ricevuto molti soldi, ma serve tempo per attuare i progetti".
Nel frattempo le scuole devono far quadrare i conti con quello che c’è. In una lettera di risposta agli studenti approvata da Collegio docenti e Consiglio di istituto – che invita al dialogo e alla responsabilità e rigetta le accuse, non provate, di un sistema razzista e xenofobo – la dirigente del Tartaglia-Oliveri, Laura Bonomini, spiega: "Il liceo artistico ha le stesse dotazioni delle altre scuole, ma deve fare fronte a spese molto diverse: la scuola si regge per molte iniziative sul contributo volontario oppure sui cosiddetti Pon, fondi europei che vanno vinti tramite la presentazione di progetti di valore e sono ovviamente vincolati alla loro realizzazione". Quanto al contributo volontario da parte delle famiglie, lo scorso anno è stato mediamente la metà dell’atteso e in alcune classi, soprattutto del triennio, solo il 30% dei genitori se n’è fatto carico.
D’altro canto il materiale in dotazione viene danneggiato dagli stessi ragazzi. "Siate responsabili, è il primo modo per crescere e noi siamo qui per aiutarvi in questo, e non vediamo l’ora di diventare inutili, vedendovi diventare – speriamo – adulti", è l’appello della preside.
F.P.