Brescia – Nessuno ha voglia di parlare fuori dalla scuola di Brescia, nel parcheggio dove tutto è accaduto e tantomeno a Cellatica, dove la vittima viveva.Troppo grande il lutto che ha colpito la famiglia di Sofia: 18 mesi, una vita cancellata da un veicolo in retromarcia che procedeva a passo d’uomo con a bordo una nonna che come quella diSofia era andata a prendere il nipotino, in questo caso iscritto alla prima elementare, della scuola Little England, istituto che segue bimbi dalla primissima infanzia fino alla scuola media. Oggi davanti alla scuola sono stati lasciati mazzi di fiori per ricordare la piccola. La scuola ha iniziato un percorso di supporto psicologico per gli stessi bambini e anche per gli insegnanti, molti dei quali ieri sono stati testimoni diretti della tragedia avvenuta all'orario di uscita dalle lezioni e nel parcheggio interno del plesso scolastico privato.
Sofia Archetti viveva in una zona residenziale di Cellatica con la famiglia. Il paese franciacortino alle porte della città, con cui confina, si è immediatamente stretto ai coniugi Archetti, che per la piccola avevano scelto uno dei migliori nidi della città, con la volontà di farla crescere bilingue, capace di esprimersi in Italiano e inglese. La tragedia si è consumata alle 16 di lunedì pomeriggio, quando la signora a bordo di un Suv, posteggiata in uno stallo riservato, si è spostata perché se ne era liberato uno pubblico. Durante questa manovra, che è stata effettuata in modo ancora da chiarire, ma sicuramente a passo d’uomo, è accaduta la tragedia, avvenuta sotto gli occhi di diverse persone. Sofia e la nonna sono finite a terra e la piccola è andata immediatamente in arresto cardiaco. Ha perso molto sangue. Un medico presente sul posto si è procurato un defibrillatore e poi è stato raggiungo dagli operatori della Soreu Alpina, che hanno stabilizzato le condizioni della piccola, spirata però poco dopo nel reparto pediatrico degli Spedali Civili di Brescia. Inevitabilmente chi era alla guida della macchina investitrice è ora indagata per omicidio stradale. La Procura ha aperto un fascicolo.
Intanto il Codacons si è costituito come persona offesa nel procedimento penale. Afferma “inascoltati i ripetuti moniti sull’obbligo di frenata assistita su ciascuna vettura”. Anche Legambiente Brescia ha preso posizione. “Pensiamo che sia ormai non più rinviabile una riflessione su quanto possa diventare tragicamente pericoloso l’uso dell’automobile, quale mezzo di spostamento nella vita quotidiana di tutti i giorni, all’interno delle città dice il presidente Danilo Scaramella - Il Circolo di Legambiente Brescia in modo particolare chiede una riflessione profonda sulla sicurezza di accesso ai plessi scolastici presenti in città. Siamo stati tra i primi a proporre l’attuazione delle Strade Scolastiche al Comune di Brescia, che nel 2019 aveva recepito la nostra richiesta e avviato una sperimentazione che oggi riguarda molti istituti in varie zone della città; tuttavia, è anche facile notare come l’attenzione ed il rispetto del divieto di accesso alle stesse, si sia ridotto nel corso degli anni, giungendo ad una situazione odierna intermedia, diversa da quelle che dovrebbero essere le vere regole di una strada scolastica permanente e strutturata. Chiediamo che il Comune di Brescia si impegni ancor di più per rendere definitive e non temporanee le Strade Scolastiche esistenti, con un’applicazione rigorosa delle regole di ingresso ed uscita per chi non dispone delle autorizzazioni necessarie. Chiediamo inoltre che si allarghi sempre più la loro attuazione arrivando ad interessare quante più scuole possibili, se non la totalità”. Intanto la polizia locale non solo ha effettuato tutti i rilievi del caso, ma ha anche acquisito i filmati che la scuola aveva a disposizione, effettuati da due telecamere di sorveglianza puntate sul parcheggio.