BEATRICE RASPA
Cronaca

Spari ai migranti, parte il processo

Tre imputati scelgono l’abbreviato. Prima udienza per l’attacco al polo che accoglie i richiedenti asilo

di Beatrice Raspa

Si è aperta ieri - ed è stata subito rinviata - la prima udienza del processo per la sparatoria contro il centro Sprar di Collebato, la comunità che accoglie i richiedenti asilo gestita dall’associazione Zavidovici. Era la notte tra il 30 e il 31 maggio 2021. Alle 3,30 qualcuno esplose cinque colpi di pistola contro le finestre al primo piano della palazzina gialla, buttando giù dal letto sei ospiti stranieri.

Due fratelli iraniani, un siriano, due somali e un gambiano. Nessuno per fortuna rimase ferito. A tutta prima si imboccò la pista della ritorsione per ragioni razziali. Con il trascorrere delle ore invece la Procura individuò quali possibili autori dell’aggressione cinque bresciani vicini al mondo degli ultras. Il gruppo per l’accusa organizzò l’assalto non già per questioni xenofobe ma per una vicenda di spaccio in cui un paio di rifugiati si erano intromessi.

Stando alla ricostruzione degli inquirenti infatti i fratelli iracheni di casa proprio allo Spar avrebbero assistito a delle cessioni di droga e sarebbero intevenuti per allontanare pusher e acquirenti.

La mossa non fu gradita agli spacciatori. Sentiti tutti i profughi e acquisite le immagini delle telecamere di videosorveglianza, i carabinieri della compagnia di Gardone strinsero il cerchio attorno a Adriano Raccagni, 52 anni, Rolando Bonassi,51, Alan Danesi, 29, Daniel Feraboldi, 25 e Pietro Salucci, 33. Raccagni avrebbe procurato la pistola – che non fu trovata – Bonassi invece – questa la prospettazione del pm d’indagine, Ambrogio Cassiani - avrebbe materialmente sparato all’indirizzo del centro.

Danesi invece avrebbe accompagnato gli amici a Collebeato per compiere l’azione ritorsiva. Raccagni, Bonassi e Danesi hanno scelto il rito abbreviato e per loro appunto il processo si è aperto ieri davanti al gup, Luca Tringali. Le difese hanno depositato memorie difensive contenente un’eccezione procedurale con cui chiedono l’inutilizzabilità dei tabulati telefonici per illegittimità.

Il giudice si è riservato e ha aggiornato l’udienza al 9 giugno. I presunti complici, Daniel Feraboldi e Pietro Salucci, affronteranno invece il dibattimento e per loro il processo inizierà il 22 febbraio 2022.