FEDERICA PACELLA
Cronaca

Stanadyne, operai in presidio per difendere il posto di lavoro. Il sindaco di Montichiari: “Non lasciamoli soli”

Marco Togni: “Ho contattato tutti gli imprenditori che conosco per cercare una soluzione. Possiamo farcela”

Il sindaco di Montichiari con i dipendenti della Stanadyne in presidio permanente

Il sindaco di Montichiari con i dipendenti della Stanadyne in presidio permanente

Brescia, 15 dicembre 2024 –  Visite e attestati di solidarietà ai lavoratori, interrogazioni in Parlamento: non si ferma la mobilitazione per i 100 lavoratori della Stanadyne, azienda dell’automotive di Castenedolo messa in liquidazione da un giorno all’altro dal gruppo multinazionale di cui fa parte. Grazie all’iniziativa del sindaco di Castenedolo, Pierluigi Bianchini, anche i sindaci dei comuni limitrofi hanno portato la solidarietà e la vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici. Tra loro anche il sindaco di Montichiari, Marco Togni. “Mi sono però sentito piccolo perché una pacca sulla spalla di solidarietà serve a poco e dà sostegno all’animo per pochi minuti. Così mi sono attaccato al telefono e mi sono permesso di contattare alcuni imprenditori bresciani. Anche se a Brescia non produciamo direttamente auto, molte aziende lavorano nel settore automotive, direttamente o indirettamente”.

Lo stabilimento (ex Ambac), fa parte di una multinazionale che ha altre 6 sedi nel mondo (7 con quella di Castenedolo). All’interno realizzano pompe e iniettori per motori diesel. Il 4 dicembre i dipendenti hanno ricevuto la notizia che la sede di Castenedolo sarà messa in liquidazione e a giugno 2025 chiuderà, nonostante un fatturato di 14 milioni di euro e nessun debito. “La società Stanadyne Operating Company LLC con sede nello Jacksonville in Carolina del Nord negli USA è in mano ad un fondo di investimento e per ragioni puramente economiche ha preso questa scelta. Parlando con i dipendenti ci hanno spiegato che la crisi riguardante il settore dell’auto non c’entra nulla. I loro prodotti finiscono su trattori, generatori, barche, navi. E allora perché l’azienda viene liquidata? Semplicemente perché produrre in India o nel Sud-est del mondo costa meno”.

In campo ci sono già le istituzioni, i sindacati e Confindustria Brescia che si è presa l’incarico di “promuovere” l’acquisizione dell’azienda, per scongiurare la chiusura. Intanto, dal sindaco di Montichiari l’appello ai concittadini di non lasciar soli i lavoratori, che sono in assemblea permanente. “Se avete un po’ di legna a casa ma anche una bottiglia di vino e un salame andate a trovarli e fateci due parole. Se ognuno di noi lo fa avranno tanta legna e quel fumo fatto dal fuoco lo vedranno tutti i giorni i dirigenti dell’azienda”.