Laboratori per bambini, merenda al parco, via vai dal negozio dell’usato “Poco conto“ a favor di riuso e di riscatto per i senza tetto. "Il degrado arriva quando gli spazi vengono lasciati vuoti", spiega Michele Tomasini, presidente di Perlar, associazione che ieri mattina ha promosso una delle tante iniziative legate a “Poco conto“, per riqualificare il Parco Pescheto attraverso "la lenta e costante costruzione di relazioni sincere".
Tutt’altro scenario quello della sera precedente, quando Difendi Brescia ha scelto proprio il Pescheto per un nuovo presidio contro degrado e spaccio, al suon di #bastafeccia. Ingente il dispiego di forze di polizia che hanno tenuto lontani Difendi Brescia (in via Lamarmora) e antagonisti (in via Corsica per il contropresidio). "Brescia è medaglia alla Resistenza – dice uno degli intervenuti – ma noi, al tempo, non eravamo neanche nati". Storia passata anche il fascismo aggiunge un altro. Racconta un paio di tentativi di aggressioni da parte di stranieri. Colpa del Comune, dicono, ma ce n’è anche per il centrodestra che in città si è "piegato" alle "svastiche pachistane".
Per il portavoce Ale, "unico nostro intento è far emergere i problemi della città, degrado e spaccio". A fine presidio, qualche tensione c’è stata quando alcuni hanno trovato sul proprio cammino un gruppo di antagonisti. In breve sono arrivati i rinforzi ed anche la polizia in assetto antisommossa, che ha creato un blocco. "Intollerabile – la dichiarazione di Ale –. Le forze dell’ordine hanno spinto i nostri ragazzi in mezzo alla strada, cercando lo scontro: si vuole creare il caso per sminuire la nostra protesta".
Federica Pacella