Brescia – Aveva esposto fuori dalla sua finestra una bandiera palestinese e uno striscione con scritto “Palestina libera”. In pochi giorni, alla porta si sono presentati carabinieri e polizia per requisire entrambi gli oggetti. È successo a Giulio Tonincelli, quarantanne residente a Salò che lavora come fotografo e regista indipendente per numerose Ong attive in Medio Oriente, India, America Latina e Africa.
All’inizio, ha raccontato Tonincelli a Radio Onda d’Urto, è stato contattato dalla capo scala e poi dall’amministratrice del condominio le quali, su richiesta dei carabinieri, gli hanno chiesto di togliere striscione e bandiera. Ma non c’era alcun divieto condominiale e quindi il regista ha deciso di tenere i due simboli esposti.
Qualche giorno dopo, mentre lui si trovava in Etiopia e Uganda per dei progetti a sostegno dei disabili, le forze dell’ordine hanno suonato a casa, dove vivono i suoi genitori di circa 75 anni. “Siamo venuti a requisire lo striscione”, hanno detto. E alla domanda della madre se ci fosse “una legge che lo impedisse – ha spiegato Tonincelli – e le forze dell'ordine le hanno risposto di averlo già fatto altrove, senza entrare nel merito”.
A quel punto i genitori, a cui sono stati controllati i documenti, si sono rifiutati di togliere lo striscione e militari e agenti hanno desistito. “Questo – ha concluso il regista – mi dà la forza per continuare a tenere alta la bandiera: ho visto con i miei occhi le atrocità del regime israeliano in Palestina, è follia che al mondo possa esistere qualcosa del genere”.