di Federica Pacella
Contro il caro bollette, il Comune di Manerbio spegne anche le luci del cimitero. È un pacchetto di interventi variegato quello stabilito dall’Amministrazione guidata da Samuele Alghisi. Oltre all’aumento dei costi per le utenze, del resto, nei prossimi mesi i Comuni rischiano di dover anche incrementare le spesa sociale per sostenere le famiglie, anche loro alle prese con il caro energia e materie prime. Per questo Manerbio ha deciso di correre ai ripari, iniziando a tagliare i consumi energetici non necessari.
"Abbiamo deciso – spiega il vicesindaco Giandomenico Preti – di ridurre il tempo di attività elettrica quando l’impiego di energia non è fondamentale. Questo ci consentirà un risparmio non indifferente, che ci auguriamo vada a tamponare la difficoltà oggettiva che tutti gli enti pubblici stanno vivendo. Basti pensare che Manerbio, nel 2019, aveva affrontato una spesa di 620mila euro che nel 2022 è diventata di circa 1,4 milioni".
A partire dal 1° ottobre, pertanto, nelle zone residenziali e produttive l’accensione delle luci sarà posticipata di 45 minuti; durante il giorno, inoltre, le luci votive resteranno spente.
Si pensa già anche al Natale: le luminarie resteranno accese fino a mezzanotte, poi anche le luci colorate dovranno essere spente. "Abbiamo invitato gli uffici comunali a contribuire al risparmio energetico, tenendo spente le luci dove possibile. Con lo stesso obiettivo dal 17 ottobre i Servizi demografici non riceveranno più il pubblico il sabato mattina, ma il giovedì pomeriggio dalle 15.30 alle 18.30. Questo ci consentirà di chiudere tutto il municipio dalle 13 del venerdì fino al lunedì, andando così a risparmiare sul riscaldamento". Calcolare l’ammontare del risparmio, a oggi, è complicato perché dipenderà da quanto aumenteranno i costi. Si stima, comunque, che si riusciranno a risparmiare almeno 100mila euro oltre a dare il buon esempio ai cittadini con misure che, tutto sommato, sono di buon senso anche nell’ottica di ridurre l’impatto ambientale.
Il caso di Manerbio è destinato a non restare isolato. A Ceto, in Val Camonica, da inizio settembre l’illuminazione pubblica viene spenta dalle 24 alle 5. Già ad agosto il sindaco di Berzo Inferiore, sempre nel Bresciano, aveva deciso di spegnere le luci di proprietà del Comune mentre l’ordinanza non vale per i due terzi di proprietà di Enel Sole che, non avendo il contatore, non consentono di pagare a consumo.