PAOLO CITTADINI
Cronaca

"Portami cannoli o pasticcini". Mazzette per controlli soft

Brescia, coinvolti dipendenti dell’Agenzia delle Entrate

La sede dell'Agenzia delle Entrate

Brescia, 26 novembre 2017 - Nelle conversazioni telefoniche e negli sms i soldi li chiamavano «pasticcini» o «cannoli». Il denaro era quello che secondo la Procura di Brescia serviva ai dipendenti pubblici per sistemare e agevolare accertamenti e rilievi fiscali a favore di imprenditori, o a prestanome, della provincia di Brescia. Corruzione, riciclaggio, favoreggiamento, falso ideologico omessa denuncia, millantato credito, abuso d’ufficio, falsificazione del contenuto di comunicazioni telematiche e accesso abusivo a un sistema telematico i reati contestati a vario titolo alle 42 persone a cui nelle scorse ore è stato notificato l’avviso di chiusura indagini relativa all’inchiesta della Procura di Brescia culminata il 22 giugno dello scorso anno in un blitz della Finanza negli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Brescia.

Una dozzina i dipendenti dell’Agenzia iscritti nel registro degli indagati. Per il procuratore aggiunto Sandro Raimondi, che ha coordinato il lungo lavoro di indagine della Guardia di Finanza di Brescia, avrebbero ricevuto promesse di denaro, e in alcuni casi l’ avrebbero pure incassato, per ammorbidire verifiche, annullare cartelle di Equitalia o accelerare l’iter di alcune pratiche prorogando, ad esempio, in maniera arbitraria contratti di affitto consentendo a chi si rivolgeva a loro di omettere l’imposta di registro del contratto. Coinvolti nell’inchiesta anche commercialisti, faccendieri e imprenditori che secondo gli inquirenti a partire dal 2015 e fino alla primavera del 2016 si sarebbero rivolti ai dipendenti pubblici indagati per risolvere i loro problemi. Mesi di pedinamenti e intercettazioni telefoniche e ambientali hanno permesso agli inquirenti di portare alla luce un sistema che garantiva agli imprenditori di ottenere, attraverso gli accessi abusivi ai sistemi informatici che permettono di modificare le denunce dei redditi, falsi crediti di imposta o una riduzione delle tasse da pagare.