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Pestaggi, rapine e risse: erano il terrore del centro di Brescia. Arrestati sette giovanissimi italiani e nordafricani

Brescia, inchiesta della Procura in materia di criminalità giovanile. Gli accusati hanno tra i 20 e i 25 anni. In uno degli episodi contestati avrebbero ridotto la loro vittima in fin di vita

Pestaggi, rapine e risse: erano il terrore del centro di Brescia. Arrestati sette giovanissimi italiani e nordafricani

Brescia, 25 marzo 2025 – Risse, aggressioni violente, furti, tutti con protagonisti giovani. Sono gli episodi che hanno dato luogo a un’inchiesta che è sfociata questa mattina in una serie di arresti e perquisizioni nell'ambito di un'indagine in materia di criminalità giovanile a Brescia città e in provincia. La Polizia di Stato di Brescia ha dato esecuzione a sei misure cautelari in carcere e una agli arresti domiciliari, richieste dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia ed emesse dal giudice per le indagini preliminari.

Chi sono gli arrestati

Le sette persone arrestate, di età compresa tra i 20 e i 25 anni, sono indagate a diverso titolo per i reati di tentato omicidio, rapina, lesioni e minacce aggravati, rissa, violenza privata, danneggiamento nonché in materia di armi. Sono state eseguite contestualmente ulteriori perquisizioni nei confronti di altri soggetti indagati in stato di libertà. In tutto sono ventidue i giovani coinvolti nell’inchiesta. La maggior parte sono italiani di seconda generazione, alcuni invece sono arrivati in Italia come minori non accompagnati, senza fissa dimora, e hanno fatto delle strade di Brescia la loro casa.

Gli episodi di violenza

Le ipotesi di reato per cui sono stati arrestati i sette giovani sono riconducibili a diversi episodi verificatisi a partire dal 29 giugno dello scorso anno e fino al 14 gennaio, nel centro di Brescia, nello specifico nelle zone della stazione ferroviaria e del centro storico oltre che all’esterno di locali di intrattenimento. L’episodio più grave risale al 12 gennaio, quando un ragazzo fuori da un locale è stato stordito con un taser all'altezza del collo, poi colpito con una bottigliata in testa e infine accoltellato alla schiena.  In altre occasioni sarebbero state utilizzate, quali armi improprie, mazze da baseball, bastoni, spray urticanti e cocci di bottiglia.

Altra "arma" sempre in possesso del gruppo al centro delle indagini era lo spray urticante al peperoncino, per stordire le vittime che venivano rapinate o aggredite. In due circostanze alcuni indagati avrebbero provocato vere e proprie risse, scoppiate nel centro storico tra fazioni opposte che si sono fronteggiate utilizzando complementi dell’arredo cittadino o di esercizi commerciali. In alcuni casi le aggressioni sono terminate col furto di beni alle vittime e in diverse circostanze, a seguito degli episodi denunciati, alcune di queste vittime hanno riportato lesioni gravi, gravissime e, in un caso, anche permanenti. Nel corso delle perquisizioni sono state rinvenute 6 armi giocattolo e circa 100 grammi di sostanza stupefacente tipo hashish. Tutto è stato sottoposto a sequestro.

Le parole del gip

Per il gip che ha firmato gli arresti si tratta di ragazzi che hanno "atteggiamenti adusi all'uso della violenza e della prevaricazione che sono del tutto incompatibili con le comuni norme del vivere civile". Una decina di loro ha già precedenti specifici, uno ha superato una messa alla prova ma non ha comunque mai cambiato stile di vita ed è stato arrestato ancora. Ci sono poi quattro minorenni denunciati e per i quali procede il tribunale dei Minori di Brescia. 

"Sono gruppi di ragazzi che danno vita a situazioni violente nelle zone della Stazione, in centro città o nelle zone della movida. Quattro o cinque degli arrestati sono sempre presenti negli episodi contestati. E spesso si tratta di risse tra opposte fazioni" ha specificato il questore di Brescia Eugenio Spina.

Don Marco Mori

Proprio pochi giorni fa don Marco Mori, parroco del quartiere San Polo - periferia della città dove non mancano episodi di violenza giovanile – aveva chiesto pubblicamente alla sindaca di Brescia Laura Castelletti di aprire un tavolo di confronto sull'emergenza giovanile. "Lasciamo da parte la politica. Non è questione di perdere voti è questione di perdere giovani".