
Theresa May arriva a Sirmione
Brescia, 29 luglio 2018 - Gli inglesi, si sa, hanno dominato il mondo. E non si conquista l’India, mantenendo intatto l’orgoglio delle proprie abitudini, se non si diffida dell’acqua e del cibo locale. Una lezione che è stata appresa da Theresa May, primo ministro britannico che, in barba alla Brexit e al suo difficile negoziato, anche quest’anno passa le vacanze sulla dorata sponda del Garda, a Sirmione. La sua settima volta, per quella che ormai è una consuetudine. Ma non tale da far dimenticare agli 007 di Sua Maestà che la scortano con discreta attenzione il rango e le precauzioni dovute. Così, ogni piatto che uscirà dalle nobili cucine del grande albergo scelto per il soggiorno sarà prima servito a un assaggiatore. Così prevede la regola, la stessa che tante volte salvò la vita agli imperatori romani e ai signori rinascimentali.
Non che l’inquilina del numero 10 di Downing Street non si fidi, vista l’assiduità delle sue visite fra ristoranti e mercati. Ma certo non può essere da meno della regina, che viaggia ovunque con una monumentale scorta di bottiglie d’acqua. Così la premier britannica ieri intorno alle 13 è sbarcata a Sirmione per i suoi 7 giorni di vacanza, lasciandosi alle spalle le turbolenze con l’Ue e il suo governo, per godere del giusto riposo con il marito. Un motoscafo, scortato da un mezzo della Guardia di Finanza, l’ha lasciata sulla spiaggia di Padenghe, di fronte alla Penisola dei Poeti. «Non si possono commettere errori – spiega chi a Sirmione in passato ha già operato per garantire la massima tranquillità a Mrs May e consorte –. Per questo anche in cucina tutto sarà tenuto sotto controllo e il cibo sarà assaggiato prima di arrivare in tavola».
È solo uno dei tanti accorgimenti che verranno presi. Dall’hotel Continental, il primo ministro si è trasferito con un corteo superblindato verso Villa Cortine Palace Hotel dove ha ricevuto un breve saluto delle autorità locali. Imponente, ma discreto il servizio di sicurezza previsto per quella che non è una visita ufficiale e che quindi seguirà un protocollo differente. «Siamo già rodati – spiega il prefetto di Brescia, Annunziato Vardè –. È lo stesso che è stato messo in atto durante la vacanza dello scorso anno. Dalla Gran Bretagna arriva buona parte della sicurezza. Il nostro ruolo è quello di supportare il lavoro dei colleghi d’Oltremanica soprattutto per quanto riguarda la logistica». Restano sulle strade di Sirmione decine di agenti e militari in divisa a vegliare sulla serenità di Theresa e Philip. Ma la cifra dell’apparato di sicurezza, con i solidi e nerboruti agenti spediti in Italia dal Servizio segreto e dall’Home Office, cerca sempre di essere discreta. Del resto, la passione dei primi ministri britannici per l’Italia è nota e antica. Anche su un altro lago, quello di Como, soggiornò fra pennelli e tele Winston Churchill dopo l’ultima guerra. Forse non era soltanto una viaggio di piacere, ma questa è un’altra storia.