Torna il festival della pace. Premio in ricordo di Sassoli

Il settimo Festival della pace di Brescia si concentra sull'Africa con 70 eventi da novembre. Coinvolti enti locali, università e artisti per promuovere la pace e i diritti umani.

Torna il festival della pace. Premio in ricordo di Sassoli

Il settimo Festival della pace di Brescia si concentra sull'Africa con 70 eventi da novembre. Coinvolti enti locali, università e artisti per promuovere la pace e i diritti umani.

È l’Africa il focus della settima edizione del Festival della pace di Brescia, che si presenta con 70 eventi proposti da 60 realtà diverse dall’8 al 30 novembre. Il gruppo promotore opera in maniera continuativa all’interno del Cantiere Internazionale per il Bene e la Pace dell’Umanità, costituitosi nel 2017 in occasione della prima edizione del festival. Ne fanno parte, insieme al Comune e alla Provincia di Brescia, le Università - Statale e Cattolica -, l’Ufficio Scolastico Territoriale, la Diocesi di Brescia, la Consulta per la cooperazione e la pace, insieme a fondazioni, associazioni ed enti del territorio. L’8 novembre l’inaugurazione sarà affidata alla tavola rotonda in Loggia con Godeliève Mukasaras, vincitrice dello Human Rights International Award nel 2011 e dell’International Women of Courage Award nel 2018, e Mohamed Ba, scrittore e drammaturgo. Sarà un’occasione anche per ricordare il genocidio consumatosi in Ruanda di trent’anni fa e per consegnare il Premio Brescia per la Pace 2024 alla memoria di David Sassoli. Anche quest’anno Fondazione Brescia Musei ha ideato una mostra-evento nel Museo di Santa Giulia dedicata a un artista che affronta il legame tra arte contemporanea e diritti umani. Quest’anno è l’artista, curatore e attivista sudanese Khalid Albahi, con la mostra “Khalid Albahi. La stagione della migrazione a Nord“, a cura di Elettra Stamboulis (8 novembre - 23 febbraio). La chiusura del Festival sarà affidata all’Orchestra del Mare, il 30 novembre alle 20 al Teatro Grande: la serata benefica, a cura di Fondazione Teatro Grande, vedrà sul palco musicisti bresciani che suoneranno strumenti realizzati nella liuteria del carcere di Opera, con il legno delle barche dei migranti che hanno attraversato il Mediterraneo.

Federica Pacella