Brescia – Un’altra tragedia in montagna nel Bresciano, in una zona particolarmente conosciuta non distante dal Bivacco Cai Macherio, in territorio di Cimbergo, in Valcamonica. L’area è quella della conca del Tredenus, a circa 2590 metri di altezza. Una ragazza di 26 anni, Giulia Vanossi di Erba, nel Comasco, è morta ieri dopo essere precipitata per oltre 350 metri. Stava percorrendo la via “Federico Giovanni Kurtz”, nella zona del Tredenus - Corno delle Pile.
Secondo le prime informazioni, la vittima faceva parte di una cordata con altri due alpinisti. Dopo l’incidente i due scalatori si sono calati dalla parete in autonomia. Il recupero del corpo della ragazza è risultato particolarmente difficoltoso. È intervenuto l’elicottero del 118 di Brescia con a bordo medico, infermiere, soccorritori e un esperto del Soccorso alpino. Purtroppo per l’alpinista, che ha riportato numerosi traumi dovuti alla caduta, non c’è stato nulla da fare. Il suo corpo è stato portato a valle. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Breno per ricostruire la dinamica dell’incidente.
Giulia aveva studiato medicina e chirurgia all’Università Insubria e l’alpinismo e la montagna erano una sua grande passione, come testimoniano le tante foto pubblicate su suoi profili social.
Purtroppo, non si tratta della prima tragedia che colpisce questa zona della Valcamonica. Nell’aprile di quest’anno, nello stesso luogo, aveva perso la vita il maratoneta Walter Bassi, anima dell’associazione Corrintime. Il sessantenne di Esine è morto circa nella stessa zona, mentre stava arrampicando. Era un atleta esperto e un corridore sulle lunghe distanza. Ancora, poco distante, a Vezza d’Oglio il 4 luglio è morto Roberto Baccanelli, originario della Valsaviore ma residente a Brescia. L’uomo era solo ed era uscito per una escursione verso il lago d’Aviolo, dove è poi stato trovato morto.
Poco prima, il 30 giugno, è morto il mantovano Daniele Terzi, di 59 anni. Si trovava nella zona delle Scale del Miller. Stava affrontando la via Ferrata Terzulli a oltre 3200 metri di altitudine, in territorio di Sonico. Alpinista esperto, ha messo un piede in fallo a causa della scarsa visibilità, della nebbia e della neve che in zona era ancora presente. Dalle autorità arriva la raccomandazione alla massima attenzione quando si fanno escursioni in montagna.