FEDERICA PACELLA
Cronaca

Brescia, trattori in protesta sotto il Pirellino: “Vessati da tasse e burocrazia. Ci hanno abbandonato”

Brescia, il movimento Agricoltori italiani ha presentato una lista di richieste: “Servono controlli su tutta la filiera contro la concorrenza sleale estera”

Gli agricoltori si sono ritrovati in presidio in via Della Maggia e sono arrivati davanti alla sede della Regione

Gli agricoltori si sono ritrovati in presidio in via Della Maggia e sono arrivati davanti alla sede della Regione

BRESCIA – Prezzo equo per i prodotti agricoli, perché allo stato attuale ai produttori arriva pochissimo rispetto al prezzo finale che viene fatto pagare al consumatore. Ma anche stop alla concorrenza sleale dei Paesi esteri e meno burocrazia. Queste, in sintesi, le richieste dei trattori di Agricoltori italiani, movimento che non si riconosce in altre associazioni di categoria dell’agricoltura, tornato a manifestare in questi giorni a un anno dalla precedente mobilitazione.

A Brescia una cinquantina di trattori venerdì mattina hanno sfilato dal presidio di via della Maggia fino al palazzo della Regione, il Pirellino, creando rallentamenti e disagi per il traffico in tangenziale sud, ma anche per le vie della zona ovest di Brescia. Una trentina di trattori erano arrivati già il giorno prima e hanno passato la notte nel presidio allestito a San Polo. “Siamo tornati a Brescia – spiega Davide Pedrotti, portavoce della protesta a livello locale – perché questa è una provincia importante per l’agricoltura, per cui non potevamo non farci sentire anche qui”.

Nella lettera consegnata a un funzionario di Regione, gli agricoltori evidenziano che “a un anno dalle proteste spontanee, ci ritroviamo ancora nelle stesse condizioni, se non peggio. Il nostro grido d’aiuto è rimasto inascoltato”. Gli agricoltori stigmatizzano l’abitudine di aprire tavoli, che in realtà non risolvono nulla o, al massimo, servono come facciata, per arrivare a decisioni già assunte altrove.

Intanto, dicono, le aziende agricole continuano a chiudere. “Per quanto ci riguarda, ci rifiutiamo di partecipare a questo gioco e come noi, nelle nostre aziende, risolviamo i problemi, anche voi non potete più scaricare le vostre responsabilità. Visto che siete pagati per farlo, ora dovete essere voi a venire al nostro tavolo”. Nei prossimi giorni saranno definite e comunicate le prossime tappe della protesta.

“Siete invitati a venire ai nostri presidi in questi giorni, a dirci cosa avete intenzione di fare”, si legge nella lettera di Agricoltori italiani Lombardia, consegnata dai bresciani. Le richieste, si diceva, sono legate al giusto prezzo per i prodotti agricoli, su cui servirebbe un controllo trasparente lungo tutta la filiera. Ad aggravare il peso del lavoro c’è anche la burocrazia, che si è arricchita dell’inserimento del registro elettronico. Sul tavolo, anche gli aumenti del gasolio agricolo nel 2026 per effetto delle accise. Se non arriveranno risposte, non è escluso che la mobilitazione arriverà a Roma.