Quarantasei minuti per tre fermate di metro. "Buono, no?", ironizza Federica Pizzuto, giornalista bresciana, incappata in un ascensore rotto alla stazione metro di Piazza Vittoria (a causa di atti vandalici). Se quell’ascensore è, però, l’unico mezzo a disposizione di una persona in carrozzina per raggiungere i piani inferiori, allora diventa una barriera. Pizzuto lo ha sperimentato in prima persona, quando, arrivata al piano seminterrato, ha scoperto che l’ascensore per la banchina 1 (direzione Prealpino) era fuori uso. "In Vittoria – fa presente Pizzuto – non c’è lo schermo con le informazioni sui treni ed eventuale guasto degli ascensori, bisogna per forza scendere al piano interrato per scoprirlo".
Una volta scoperto, il personale l’ha invitata a scendere alla banchina 2 con l’ascensore funzionante, prendere il primo convoglio per Sant’Eufemia, arrivare alla stazione successiva e da lì prendere il treno giusto per Prealpino. "Così abbiam fatto. Solo che era l’ora di punta ed io e la mia amica siamo riuscite a salire solo sul quarto convoglio che è passato. In tutto, abbiamo impiegato 46 minuti dall’ingresso in Vittoria alla fermata finale".
Pizzuto ha segnalato l’episodio a Brescia Mobilità, che ha assicurato l’impegno a prevenire gli atti di inciviltà di chi rompe gli ascensori. Ma, per ora, non ci sono soluzioni: se un ascensore è fuori uso, una persona con disabilità motorie deve andare in un’altra stazione.
F.P.