FEDERICA PACELLA
Cronaca

Troppi costi, sport a caccia di risorse. San Filippo verso l’aggregazione

La società che ha in gestione gli impianti cittadini è prossima a stringere un accordo con Brescia Mobilità. Il presidente Nicola Fiorin: "Non abbiamo debiti e non siamo in perdita, ma servono fondi per gli interventi".

Troppi costi, sport a caccia di risorse. San Filippo verso l’aggregazione

Troppi costi, sport a caccia di risorse. San Filippo verso l’aggregazione

Nessun debito per la società San Filippo, ma il carico di costi per l’adeguamento e la messa in sicurezza degli impianti sportivi porteranno probabilmente ad un’aggregazione con Brescia Mobilità. Questo lo scenario, ancora in fase di valutazione, delineato dalla sindaca di Brescia, Laura Castelletti, all’inizio della commissione congiunta Bilancio e Sport, durata quasi quattro ore, per l’audizione del presidente della società Centro Sportivo San Filippo, Nicola Fiorin.

La società (85 impianti in gestione, attorno a cui ruotano 300 società) è da mesi al centro del dibattito politico, per le ombre che sono emerse sulla gestione passata e che hanno portato al licenziamento dell’ex direttore. "Il cda si è subito attivano appena ha registrato anomalie – ha spiegato Fiorin, rispondendo in particolare a Fabio Rolfi (Lega), presidente della commissione Bilancio - mettendo in campo attività e forme di presidio necessarie per la tutela della società, che hanno poi comportato il licenziamento del vecchio direttore. Il vecchio presidente (Giorgio Lamberti, ndr) si è sempre dichiarato estraneo a qualunque cosa, ed io non ho alcun elemento per dire che non lo fosse". Fiorin, che guida la società da un anno, ha sottolineato la difficoltà economica lasciata da Covid e dal caro energia (+350% l’aumento delle bollette). "Non chiudiamo in perdita, non abbiamo mai chiuso in perdita da quando ci sono io, salvo l’anno di Covid.

La San Filippo non ha debiti, cosa che non è necessariamente un titolo di merito perché significa che non sono stati fatti investimenti". Per la Loggia, il nodo sta ora nel ragionare su un assetto societario nuovo, anche alla luce degli investimenti di adeguamento degli impianti per l’antinfortunistica e l’efficientamento energetico (tema sollevato dalle opposizioni). "Abbiamo bisogno di un gruppo di maggiore dimensione – ha spiegato la sindaca – per garantire un’efficienza finanziaria per mettere in campo investimenti importanti da programmare, con strumenti gestionali che siano in grado di garantire il migliore accesso al mercato del lavoro (il lido estivo di Lamarmora ha aperto solo ieri per carenza di personale, ndr)".