Non solo Martina Chiari è morta prematuramente a 22 anni, lasciando nello strazio la sua famiglia e i suoi amici, ma qualcuno il 25 aprile ha cercato di truffare coloro che la amavano pubblicando sui social network delle fotografie di un manifesto su in cui annunciavano una raccolta fondi per la ricerca, chiedendo 300 euro. La locandina, che è stata realizzata usando il manifesto funebre della ragazza, ha fatto il giro del web, ma molti locali pubblici e cittadini sono stati contattati per telefono da sedicenti parenti di Martina che hanno chiesto soldi. Il tentativo di truffa è stato denunciato dalla famiglia Chiari, che si è trovata legata e citata nell’organizzazione del finto evento benefico inventato al solo scopo di estorcere denaro.
"Ci siamo attivati per capire cosa stesse succedendo, visto che di questa iniziativa non sapevamo nulla e, appena reperita l’immagine della locandina, abbiamo capito che era stato utilizzato il necrologio preso dal sito delle Onoranze funebri, modificato in modo grossolano mantenendo l’impostazione originale e sostituendo alcune parti", ha spiegato la sorella di Martina. La famiglia Chiari si è subito affrettata a smentire la veridicità di tale iniziativa e a comunicare ai genitori e ai concittadini che si trattava di una truffa, interpellando anche il sindaco. "Posso solo dire che il dolore già immenso per la mancanza di Martina si è mescolato alla rabbia – ha detto la sorella che su Facebook ha anche scritto ti difenderò sempre angelo mio".
In paese le persone si sono schierate con la famiglia Chiari, che ha subito una perdita enorme e non meritava certo quello che è accaduto. "È inaccettabile la totale mancanza di rispetto nei confronti di chi oggi cerca faticosamente di continuare a vivere senza Martina – dice Andrea, un giovane del paese – è inaccettabile che qualcuno abbia osato infangare il ricordo di una ragazza che, a causa della battaglia con la malattia che le era stata diagnosticata tre anni fa, aveva dovuto diventare donna troppo in fretta". Martina è stata da tutti descritta come un’"anima pura e meravigliosa che ha lottato come una guerriera, senza mai lamentarsi, affrontando gli ostacoli con un sorriso che infondeva coraggio a chi le stava accanto". La vicenda, probabilmente non finirà qui.