Alloggi Aler per le donne vittime di violenza. Sono 64, a livello regionale, messi a disposizione per favorire l’autonomia delle donne, spesso accompagnate da minori, in uscita dai percorsi di protezione. Il progetto sperimentale è promosso dalla Regione in collaborazione con Aler, Centri Antiviolenza e Case Rifugio. Ieri la consegna dei primi 11 alloggi per i centri antiviolenza bresciani, sui 25 totali di Aler Brescia-Cremona-Mantova.
"Siamo la prima Aler – spiega il presidente Amedeo Ghidini – a cui vengono consegnate le chiavi di questi appartamenti di welfare sociale, per le associazioni che aiutano chi ha subito violenza". Come ricordato dall’assessore a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini, la Regione ha investito sul progetto 3 milioni, che serviranno a coprire i costi per la messa a disposizione degli alloggi a titolo gratuito. Il reperimento di un’abitazione è, infatti, sempre più difficile, in una situazione di mercato praticamente fermo. Questo blocca i percorsi di autonomia delle donne messe in protezione, per le quali l’autonomia abitativa è un primo passo per poter ricostruire la propria vita.
Con questa misura, per 5 anni, gli appartamenti saranno assegnati gratuitamente alle donne vittime di violenza, che dovranno occuparsi solo di pagare le utenze (affitto e spese condominiali saranno coperti dai fondi regionali). Al termine del periodo di copertura economica gli alloggi potranno rimanere a disposizione dei soggetti gestori dei Cav/Cr con un canone di locazione concordato.
"Altro tema – ha ricordato Simona Tironi, assessore regionale a Istruzione, Formazione e Lavoro – è l’inserimento lavorativo. Le donne vittime di violenza hanno bisogno di percorsi ad hoc, di un orientamento diverso rispetto ad altre categorie destinatarie di politiche attive al lavoro, perché spesso devono spostarsi dal luogo d’origine, dalle famiglie e reinventarsi da zero". Presenti alla consegna delle chiavi (nella foto) anche Paolo Franco, assessore a Casa e Housing sociale, Giorgio Maione, Ambiente e Clima, e cinque consiglieri regionali bresciani, a testimonianza, come ha ricordato Maione, dell’unità della politica rispetto a questi temi.