FEDERICA PACELLA
Cronaca

Un capolavoro americano con Maria Paiato

Cosa si prova a cadere da un piroscafo in mezzo all’Oceano Pacifico? "Ci si trova a fare i conti...

Cosa si prova a cadere da un piroscafo in mezzo all’Oceano Pacifico? "Ci si trova a fare i conti...

Cosa si prova a cadere da un piroscafo in mezzo all’Oceano Pacifico? "Ci si trova a fare i conti...

Cosa si prova a cadere da un piroscafo in mezzo all’Oceano Pacifico? "Ci si trova a fare i conti con la vastità, quella dell’oceano, dell’infinito, col senso della morte. E ci si trova costretti ad aprire gli occhi, sulla propria vita, a spostare lo sguardo dal piccolo all’immenso". Così Maria Paiato (foto) rilegge la vicenda di Henry Preston Standish, protagonista di un piccolo capolavoro della letteratura americana, forse un po’ (immeritatamente) dimenticato, che è Gentiluomo in mare di Herbert Clyde Lewis. Paiato ne fa una sua personalissima interpretazione nella nuova produzione CTB, appunto Gentiluomo in mare, per la regia di Giulio Costa, luci di Cesare Agoni (da oggi al 26 gennaio al Mina Mezzadri di Brescia).

"Mi sono chiesta se fosse giusto che una donna leggesse questa storia, che ha per protagonista un uomo. In realtà, il protagonista, agente di borsa che scialbo come una tela grigia, caduto dal piroscafo durante la sua prima vacanza solitaria, è circondato da elementi femminili: l’acqua, che ricorda il liquido amniotico, la vita, la morte. Sono voci accoglienti, femminili, eleganti, che in modo pacato raccontano la vita di quest’uomo, per cui mi sono trovata molto bene, è molto giusto che la voce sia femminile". Una storia che è anche di estrema attualità, che racconta il malessere della quotidianità, la pena moderna del vivere, da cui il protagonista prova a fuggire. Una fuga che gli sarà fatale, perché non ci sarà lieto fine per l’odissea, reale ed interiore, del protagonista che, tuttavia, immerso nell’immenso, si spoglia delle convenzioni e riesce a vedere "l’enorme divario tra alba e tramonto", tra consuetudine e verità, a comprendere cosa davvero significhino i sentimenti e di come, pur all’interno di una società che allontana dal pensiero della morte, questa figuri, paradossalmente, come l’istante deflagrante della vita. F.P.