FEDERICA PACELLA
Cronaca

Un nuovo supermercato. Al quartiere Fiumicello l’ipotesi non piace proprio

Sarebbe il quinto in 400 metri: troppo poco verde e preoccupa la mobilità

Sarebbe il quinto in 400 metri: troppo poco verde e preoccupa la mobilità

Sarebbe il quinto in 400 metri: troppo poco verde e preoccupa la mobilità

Dovrebbe riqualificare la parte nord del quartiere di Fiumicello, ma per ora il supermercato che dovrebbe sorgere in via Trivellini, al posto di un edificio dismesso, agita il quartiere. L’associazione via Milano 59 ha passato al setaccio le 196 pagine del piano, presentato in commissione urbanistica la scorsa settimana dall’assessora Michela Tiboni (nella foto) e che venerdì approderà in consiglio comunale, per il voto della variante al Pgt. Nulla da eccepire sul fronte tecnico, ma per l’associazione andrà a peggiorare la vita degli abitanti, senza offrire risposte ai problemi della zona. Diverse le ragioni, illustrate nell’assemblea pubblica di lunedì sera. Innanzitutto, tra gli obiettivi del progetto del supermercato c’è l’incremento di spazi verdi pubblici.

"Peccato che l’area verde sia qualche aiuola e il tetto verde, un giardino pensile sul tetto dell’edificio, che raccoglierà le acque piovane: palliativi". C’è poi il tema della mobilità: tra clienti e camion di fornitori, si prevede un aumento del traffico a danno del quartiere. E poi un tema di opportunità, sottolineato dalle opposizioni in commissione urbanistica: in 400 metri ci sono già 4 supermercati.

"Sarebbe il quinto nella zona, a danno di negozi e piccoli commercianti", sottolinea l’associazione. "Meglio sarebbe stato investire per dare spazio ai giovani creativi che pure stanno arrivando in via Milano".

L’area, da norme Pgt, avrebbe potuto ospitare attività di imprese artigiane, un piccolo bar, negozietti di imprenditori artigiani, attività, case. In commissione l’assessora Tiboni aveva spiegato che alla proprietà interessava investire (e riqualificare) solo se avesse potuto fare un supermercato, quindi non c’erano grandi margini di trattativa. "Ma questo – evidenzia l’associazione – crea un precedente, si lascerà fare qualunque cosa ai privati, purché investano". L’auspicio è di cambiare qualcosa qualora il Comune proceda alla stesura di un nuovo Pgt. "Il quartiere avrebbe bisogno di spazi – commenta una residente – non si capisce il senso dell’ennesimo supermercato. Preoccupa la questione della mobilità".

Federica Pacella