FEDERICA PACELLA
Cronaca

Milano costa troppo, gli studenti si iscrivono alle università di Brescia, Bergamo e Pavia

L’aumento del caro vita e i prezzi folli degli affitti hanno scoraggiato le “uscite” delle matricole verso Milano, favorendo le iscrizioni in “casa”

L'Unione degli Universitari di Brescia

L'Unione degli Universitari di Brescia

BRESCIA – Matricole in crescita per l’Università degli studi di Brescia. Lo conferma il monitoraggio annuale del ministero dell’Università e della Ricerca, che fa il quadro sul numero di studenti immatricolati per la prima volta nella loro vita a un corso di laurea o di laurea magistrale a ciclo unico nel sistema universitario italiano. I dati sono rilevati nello stesso periodo di ogni anno (solitamente tra i mesi di novembre e marzo/aprile), in modo da renderli confrontabili, ma vanno ritenuti provvisori, poiché in questo periodo le immatricolazioni sono ancora in corso e soggette a possibili rilevanti variazioni e perché alcuni atenei sono in ritardo con la fornitura degli stessi.

Il trend per gli atenei lombardi è comunque molto chiaro. L’Università degli studi di Brescia vede 3.535 iscritti per l’anno accademico 2024/2025, in crescita rispetto ai 3.240 del 2023/24 e ai 3.248 del 22/23. Anche Bergamo registra un andamento simile, con 3.803 nuove matricole, in aumento rispetto alle 3.525 rilevate nel monitoraggio del 2023/24.

Guardando agli altri atenei regionali, crescono Pavia e la Statale di Milano, stabile l’Insubria, mentre sono in leggero calo Milano Cattolica, Iulm, Bicocca e Rozzano. Probabilmente, anche l’aumento del caro vita ha scoraggiato le “uscite” delle matricole verso Milano, favorendo le iscrizioni in “casa”.

“L’aumento delle immatricolazioni – commenta Wade Giovanni Basini, coordinatore Studenti per – Udu Brescia – è sicuramente un segnale positivo per le università bresciana e bergamasca. Il caro affitti e i trasporti pubblici, sempre più dimenticati e costosi, sicuramente pesano sulla scelta dell’ateneo. D’altra parte, c’è anche una bella offerta, ormai, in termini di corsi e didattica, sia a Brescia che Bergamo”.

Non è tutto oro quello che luccica: aumentano le immatricolazioni, ma la struttura universitaria è pronta ad affrontare il futuro? “La nostra risposta non è sicuramente positiva: UdU ha da poco denunciato il mancato finanziamento da parte della Regione del Diritto allo studio. Si stima che nel 2025 circa 6mila studentesse e studenti rimarranno senza sostegno economico, pur essendo idonei. L’Italia vive da anni, decenni, una situazione di grave sottofinanziamento nei confronti delle Università. I governi che si susseguono continuano a scegliere la strada delle solo manovre d’emergenza, operazioni occasionali, nulla di strutturale, fondi straordinari provenienti da fuori come il Pnrr, che tra l’altro a breve finirà. L’istruzione non dovrebbe rincorrere il denaro e i fondi ma il contrario”.