FEDERICA PACELLA
Cronaca

Vaccino anti-influenza, è allarme

Federfarma: arriveranno solo a novembre le dosi per la popolazione a rischio. E per gli altri non basteranno

di Federica Pacella

Non arriveranno prima di novembre le dosi di vaccino anti-influenzale per la popolazione a rischio. In base all’accordo regionale sulla distribuzione delle dosi vaccinali, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta devono richiedere i vaccini alle farmacie, che tuttavia non potranno ordinarle prima del 26 ottobre per le persone fragili (anziani, cronici, immunodepressi, ma anche personale sanitario). "Praticamente non si potrà iniziare la campagna vaccinale prima di novembre", spiega Clara Mottinelli, presidente di Federfarma Brescia.

Il vero problema è forse però quello della vaccinazione per la popolazione attiva non a rischio, per la quale quest’anno l’antinfluenzale è vivamente consigliato per velocizzare le diagnosi di Covid-19 (alcuni studi dicono addirittura che il vaccino potrebbe proteggere dal coronavirus). Per questa fascia in passato le prenotazioni nelle farmacie avvenivano già a luglio, mentre oggi a fine settembre non si sa se ci saranno disponibilità. Anche se dovessero arrivare, le dosi non saranno sufficienti per tutti, considerando anche che, rispetto agli anni passati, quest’anno la domanda sarà maggiore: già molti si stanno rivolgendo alle farmacie per prenotare il vaccino, sentendosi rispondere che non è possibile. La trattativa tra Federfarma, Ministero e conferenza Stato-Regioni non ha raggiunto l’accordo auspicato, ovvero messa a disposizione nelle farmacie di una percentuale variabile tra il 3 e il 7% dei vaccini per la fascia non a rischio: la quota si è fermata all’1,5%. Se dovessero esserci esuberi nelle Regioni, qualcosa potrebbe rientrare nel canale delle farmacie per i non a rischio, ma non ci sono grosse speranze visto che alcune Regioni non hanno neanche la scorta sufficiente a coprire il 75% della popolazione a rischio. "La carenza è dovuta al fatto che il Ministero e la maggior parte delle Regioni non hanno previsto con largo anticipo la necessità di aumentare le scorte per la popolazione non a rischio - continua Mottinelli - inoltre l’aumentata domanda sui mercati internazionali e il ritardo con cui sono stati indetti i bandi di gara hanno impedito ad alcune Regioni di assicurarsi 100% delle dosi richieste". Mezzo milione di ulteriori dosi sarebbero state ordinate sul circuito internazionale, in particolare dalla Cina, ma non si conoscono tempi e modalità di consegna. Che fare nel frattempo? "In questo periodo - suggerisce Mottinelli - potremmo cominciare a lavorare sulle difese immunitarie con rimedi naturali, con l’integrazione o rivolgendosi al proprio medico per farsi prescrivere medicinali a base di lisati".