MILLA PRANDELLI
Cronaca

Valanga al Passo del Tonale: morto scialpinista tedesco, gravissimo un bresciano di 36 anni

Il lombardo è ricoverato in Rianimazione a Trento. Ferito anche un tedesco di 51 anni. Il distacco in prossimità di Capanna Presena a 3.000 metri di quota, a poca distanza dagli impianti di risalita di Ponte di Legno

I soccorritori in azione

I soccorritori in azione

Passo del Tonale (Brescia), 17 marzo 2025 – Un tedesco di 46 anni è morto e altri due scialpinisti sono feriti. Il più grave è un bresciano di 36 anni che è ricoverato in Rianimazione a Trento. Illeso invece uno spagnolo di 23 anni.

Questo il bilancio della valanga che questa mattina attorno alle 11 e 10 si è verificata sopra passo del Tonale, nella zona del Cantiere, il fuoripista più famoso e frequentato del massiccio dell’Adamello, a circa 3mila metri di altezza, a poca distanza dagli impianti di risalita che servono l’area sciistica di Ponte di Legno – Tonale e portano al rifugio Capanna Presena, che dà accesso, oltre che alle piste da sci al ghiacciaio e a tanti percorsi in quota.

L'intervento in Presenza
L'intervento in Presenza

La zona è quella della Guerra Bianca in Adamello, tristemente nota per i tanti soldati morti per le valanghe, oltre che per i fatti bellici.

I fatti sono accaduti nella una zona a cavallo tra le province di Trento e Brescia, già oltre il confine e dunque in Trentino. 

I due feriti

Il gruppo di sportivi tedeschi stava salendo verso la vetta quando si è staccato un ampio fronte nevoso. Due di loro un tedesco 51enne e il 36enne bresciano  sono rimasti semisepolti ma sono riusciti a dare l’allarme, spiegando che un altro uomo è rimasto sotto. La Centrale Unica di Emergenza ha chiesto immediatamente l'intervento di due elicotteri. L'unità cinofila presente su un primo velivolo ha subito iniziato le ricerche dello scialpinista ancora sepolto. Il tecnico di elisoccorso e l'equipe sanitaria dell'altro elicottero sono stati nel frattempo sbarcati sul posto e hanno provveduto ad estrarre i due scialpinisti semisepolti nella neve, prestando loro le prime cure del caso ed elitrasportando il bresciano all'ospedale Santa Chiara di Trento dove è ricoverato in Rianimazione e il secondo al Santa Maria del Carmine di Rovereto. A coadiuvare l'intervento, trasportati in quota grazie al supporto di un terzo elicottero da lavoro, i soccorritori delle Stazioni del Soccorso Alpino di Vermiglio, Pejo, Val di Sole, Alta Val di Non, Campiglio, Rabbi e Val di Non del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino. Di queste ultime due Stazioni sono state coinvolte anche le unità cinofile.

La vittima

Lo scialpinista disperso è stato estratto dalla neve in arresto cardiaco e ha perso la vita durante le operazioni di rianimazione. Ricevuto il nulla osta delle autorità per la rimozione della salma, il corpo dell'uomo è stato elitrasportato in piazzola a Vermiglio, mentre il personale di soccorso e due unità cinofile sono rimaste sul posto per proseguire nella bonifica dell'area.