Salò (Brescia), 11 febbraio 2021 - Del passato sono rimasti gli alambicchi e i documenti d’archivio, che ne attestano la nascita come farmacia nel 1793 (4 anni dopo la Rivoluzione francese) e il ricordo dei cedri del Garda dal quale tutto ha avuto inizio. Oggi Cedral Tassoni è una realtà dinamica che si ispira alla cedrata che l’ha resa famosa ma guarda al presente. I 228 anni di storia certificata (e l’altro mezzo secolo che la situa come speziale a Salò dal 1748) non hanno risparmiato il brand dalla tempesta del Covid, ma sono riusciti a mitigarne gli effetti. Tassoni concentra le sue lavorazioni nell’unità produttiva-casa di famiglia di Salò (in tuto una trentina di dipendenti) , dove arrivano le materia prime destinate a diventare bibite, sciroppi e altro ancora. Alla vigilia della pandemia l’azienda stava per completare un piano di investimenti e di ammodernamento delle lavorazioni del valore di 3 milioni (tanti per una società che ne fattura una decina l’anno). Poi è arrivato l’imprevedibile.
«Sin al 2014 – racconta l’amministratore delegato Elio Accardo – Cedral Tassoni aveva un mercato ridotto e comunque solo Italiano e una gamma limitata di prodotti, con punta di diamante nella cedrata". Da allora la rete commerciale si è allargata a tutte le regioni, è arrivata all’estero e nel 2019, con l’implementazione delle nuove tecnologie ha registrato un fatturato di dieci milioni, suddiviso a metà tra la grande distribuzione e gli esercizi commerciali (bar e ristoranti, in primo luogo). Il virus ha falcidiato il trend in crescita: "Nei supermercati siamo cresciuti del 4% l’anno scorso – dice Accardo – ma l’altra fetta di mercato ha sofferto, seppur meno che altri". Soprattutto sono state congelate le speranze nutrite verso alcuni mercati: Russia, Stati Uniti ed Emirati arabi, che costituivano un po’ la terra di conquista del brand gardesano. E adesso, che prospettive ci sono? Al momento si naviga a vista: "Per noi nel 2020 la ripresa ha coinciso con un’impennata dei consumi molto importante. L’estate per l’azienda il 70% del fatturato".
Nell’anno in corso potrebbe ripetersi un andamento ‘a u’ degli affari, ma è presto per dirlo. Intanto Tassoni, completato il rinnovamento impiantistico e resi d’eccellenza i controlli di qualità, si sta lanciando, con la prudenza e la riservatezza che hanno segnato la storia dell’azienda, nella ricerca di nuovi prodotti e nuovi consumatori. Di recente , ai cedri, che oggi arrivano dalle produzioni più pregiate della Calabria, al tamarindo importati dall’India e alle materie prime per la produzione delle linee di frutta o fiori dall’Italia, si è aggiunto un gin realizzato con ginepro raccolto in Toscana, su terreni particolarmente votati a questo prodotto. Intanto l’azienda continua a puntare sui mercati emergenti: per quello di Dubai. Nel mondo islamico Il prpdotto è accompagnato da una certificazione ‘alal’ che garantisce l’assoluta assenza di alcol anche nelle piccolissime dosi contenute nelle bucce di cedro per le bibite. Sul fronte dei consumatori, invece, il marchiò di Salò scommette su giovani e per avvicinarli ha scelto la comunicazione sui social.