Niardo (Brescia) - A due mesi dall’alluvione che lo scorso luglio ha devastato parte della Valcamonica, i residenti dei paesi più colpiti dal nubifragio si sono recati alle urne regolarmente. Le affluenze registrate nel corso della giornata non hanno dato conto di forme di protesta particolari o di disaffezione drastica alla politica. O meglio, la disaffezione sembra esistere non già come fenomeno territoriale, o collegato al disastroso evento storico dell’estate - la notte tra il 27 e il 28 luglio dopo settimane di afa e siccità dal cielo in poche ore è scesa pioggia come accade in media in sette mesi, i torrenti Re e Cobello sono esondati e fiumi di fango hanno travolto dintorni e centri abitati - ma si muove in linea con gli altri centri della provincia di Brescia.
La diretta del voto in Lombardia
Il dato definitivo delle 23 mostra un’affluenza in calo come nel resto del Bresciano, dove ha votato il 73,96 per cento degli aventi diritto a fronte dell'80% circa di cinque anni prima. A Niardo, il paese più colpito dal nubifragio, ha votato il 72,49% (79,28% nel 2018). A Ceto il 71,68 per cento a fronte 83,7324 della precedente tornata; a Braone invece 73,72 per cento a fronte del 81,45 del 2018.
Il consigliere comunale di Niardo, Ivan Markus, conferma: "Non abbiamo ancora i dati definitivi ma la giornata si è svolta senza problemi. L’alluvione da noi aveva provocato 240 sfollati ma oggi tutti, eccetto una ventina di persone, sono rientrati a casa. E le scuole non erano state colpite, quindi i seggi non ne hanno risentito’.