Brescia – Nessuna sostanza tossica all’origine della strana moria di pesci, registrata a inizio maggio nello stagno del Parco delle Colline - bosco di Sant’Anna a Brescia. A seguito di segnalazione segnalazione dei volontari del Coda (Centro operativo difesa ambiente), il 6 maggio scorso il Dipartimento veterinario e sicurezza alimenti di origine animale di Ats Brescia aveva provveduto al campionamento di pesci, anche in avanzato stato di decomposizione. Gli esami tossicologici refertati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna per ricerca di pesticidi fosforati-clorurati e carbammati “non hanno messo in evidenza la presenza delle sostanze tossiche ricercate”.
Si esclude, quindi, l’ipotesi di un avvelenamento legato a sversamenti, ma resta il mistero di cosa sia accaduto. Nello stagno erano stati trovati almeno una cinquantina di pesci appartenenti alla famiglia dei carassi (quella dei pesci rossi). Si tratta di animali alloctoni, come le tartarughe che vivono nello stagno, perché lo specchio d’acqua non ha affluenti né defluenti, per cui possono solo essere stati immessi. Scartata l’ipotesi dello sversamento di sostanze tossiche, restano aperte altre strade. Gli animali potrebbero essere stati scaricati tutti insieme nei giorni scorsi ed esser morti all’istante, visto che parliamo di acqua stagnante dove le piante presenti (ceci d’acqua) producono sì ossigeno per fotosintesi, ma fanno una copertura del 100% che non permette il passaggio di luce.
Oppure, può essere che qualche esemplare sia stato immesso nello stagno da tempo e abbia proliferato, ma resta aperta l’incognita su cosa abbia provocato la moria di tanti esemplari. Sulla vicenda, resta alta l’attenzione del Coda, che ha richiesto gli esiti delle analisi. Cambia lo scenario, ma non il mistero: ci si interroga, infatti, ancora sulla morte dei due cigni che vivevano nel parco della Trucca a Bergamo. Qui il Comune ha disposto le analisi sulle carcasse dei due animali, le cui carcasse sono state scoperte lunedì mattina dall’agronomo del Comune. Ma si procederà anche alle analisi delle acque, perché oltre ai due cigni, da Ferragosto sono deceduti anche 16 germani.