Tre medaglie d’oro in cinque giorni da tutta Italia, poi all’improvviso due nel giro di poco più di un quarto d’ora, entrambe da Brescia.
Il ruggito della Leonessa risuona a Parigi nel pomeriggio di giovedì 1 agosto, tra lo stadio nautico Vaire-sur-Marne e l’Arena Champ-de-Mars, grazie a Giovanni De Gennaro e Alice Bellandi da Roncadelle, neo campioni olimpici nella canoa K1 slalom e nel judo categoria 78 kg.
La provincia di Brescia, terra di acciaierie, si conferma così fucina di campioni e medaglie. Dopo che a Tokyo 2020 il mondo intero ha imparato a conoscere il nome di Marcell Jacobs da Desenzano del Garda, re dei 100 metri e della staffetta 4x100, nella capitale francese ecco la doppietta che dà uno scossone al medagliere italiano.
Nelle rapide di Vaires-sur-Marne, alla periferia est di Parigi, De Gennaro compie la discesa della vita. Non perfetta, ma pulita ed efficace mentre gli avversari sbagliano qualcosa di troppo. Al traguardo riesce a mettersi alle spalle lo spagnolo Pau Echaniz per 65”, ma mancano ancora tre atleti fra cui il beniamino di casa Titouan Castryck. Il francese sembra averne di più ma a metà gara pasticcia, perde tempo prezioso e alla fine è dietro di 20”. Un soffio, ma quanto basta a fare la differenza tra l’oro e l’argento. Mancano ancora due atleti, forti sulla carta, ma finiranno lontani. De Gennaro, già olimpionico a Rio 2016 e Tokyo 2020, a 32 anni raggiunge l’azimut della carriera.
Straordinaria invece la prova di forza di Alice Bellandi, judoka 25enne che, già bronzo e argento mondiale, alle Olimpiadi si è regalata il metallo più prezioso dominando la finale contro l’israeliana Inbar Lanir, sua bestia nera. Più volte sconfitta proprio da Lanir ai grandi appuntamenti internazionali, a Parigi Bellandi ha suonato tutta un’altra musica, prendendo l’iniziativa fin dalle prime battute della finale e costringendo l’avversaria a tre penalità che valgono la sconfitta, quando in ogni caso Alice era avanti 1-0 a pochi secondi dal termine. Le sue lacrime liberatorie sul tatami, il due dente sanguinante eredità della battaglia, sono immagini destinate a entrare nell’immaginario collettivo dello sport italiano.
Brescia Leonessa d’Italia, insomma. Ma siccome l’Italia è il Paese dei campanili, più che il capoluogo di provincia, troppo generico, oggi è doveroso esaltare Roncadelle, Comune di novemila anime della Bassa bresciana da dove provengono sia De Gennaro sia Bellandi. E che alla spedizione azzurra a Parigi ha dato anche Anna Danesi, capitana dell'Italvolley e Stefanie Horn. canoista tedesca naturalizzata italiana. O meglio, bresciana (di Roncadelle).
"La consapevolezza che quattro atleti olimpionici sono partiti per questa meravigliosa avventura sportiva e di vita dallo stesso paese in cui vivi da sempre è già di per sé motivo di orgoglio" ha commentato il sindaco di Roncadelle, Roberto Groppelli.