PAOLA PIOPPI
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Como

Como, gli anziani e i malati della Rsa Sacro Cuore di Dizzasco picchiati e insultati: sette persone arrestate

I carabinieri stanno eseguendo due misure cautelari in carcere e cinque ai domiciliari. Indagini partite da un esposto lo scorso agosto. Raccolte intercettazioni e immagini impressionanti dei maltrattamenti

Un frame del video dell'operazione dei Carabinieri

Un frame del video dell'operazione dei Carabinieri

Dizzasco (Como), 24 febbraio 2025 – Maltrattamenti continuati in concorso da parte di sette operatori di una Rsa dell’alto lago di Como, nei confronti di anziani degenti. Persone inermi, anziane e malate, spesso allettate o comunque non autosufficienti. Dopo circa sei mesi di indagine, i militari della Compagnia di Menaggio, assieme al Nucleo Investigativo di Como, stanno eseguendo una misura cautelare che ha condotto in carcere due persone e altre cinque agli arresti domiciliari, tutte residenti in zona e coinvolte in episodi di continue percosse, ingiurie e violenze verbali e fisiche a danni di anziani degenti.

Sei mesi d’indagini

L’inchiesta, partita nel ad agosto scorso, è stata avviata da un esposto presentato ai carabinieri di Centro Valle Intelvi, secondo il quale fin dal 2022, all’interno della Rsa “Sacro Cuore” di Dizzasco, avvenivano presunti maltrattamenti nei confronti degli anziani ricoverati nella struttura, affidati per motivi di cura e vigilanza al personale medico e paramedico dipendente. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Como Alessandra Bellù, hanno consentito subito di ottenere i primi e concreti riscontri. Si è quindi proceduto a una complessa e ininterrotta attività investigativa, condotta dai carabinieri di Centro Valle Intelvi con il supporto del Nucleo Investigativo di Como.

Video impressionanti

Nel corso delle attività investigative sono state raccolte testimonianze e intercettazioni audio e video che mostrano quanto accadeva nella struttura. L’indagine, spiegano i carabinieri “ha acclarato l’esistenza di violenze sistematiche divenute consuetudini”, con pazienti che appaiono evidentemente spaventati e scossi, mentre si portano le mani al volto viso per non essere colpiti. Per un’operatrice inoltre, è stato contestato anche l’esercizio abusivo della professione di infermiera, non avendo alcun titolo riconosciuto.