Il magistrato di Sorveglianza gli aveva accordato fiducia, trasformando la sua detenzione in carcere, in domiciliari in una struttura di accoglienza di Appiano. Ma Giuliano Baratella, 51 anni originario del Varesotto, ha iniziato a molestare in modo sempre più pressante una donna che lavorava nella struttura. Arrivando, il 3 luglio 2018, a infilarsi nella sua auto e tentare di soffocarla. È ora finito a processo, davanti al Tribunale Collegiale di Como, per tentato omicidio, violenza privata, furto aggravato, evasione e stalking. Quel giorno era evaso dagli arresti nella comunità, aveva cercato la donna e le aveva imposto di farlo salire in auto, per poi aggredirla, cercando di strangolarla e sbattendole il volto contro il volante. La vittima era riuscita a sottrarsi alla presa e a scappare, e Baratella se ne era andato con la sua auto. Arrestato e portato in carcere, aveva trovato il modo di continuare a perseguitarla: per tre settimane, l’ha tempestata di lettere in cui alternava messaggi d’amore a minacce di morte, ma anche di sms, utilizzando il telefono di un altro detenuto. Pa.Pi.
CronacaAccusato di tentato omicidio e stalking