Accusato di violenza sulla paziente. Il medico si difende e nega tutto

Novedrate, il dipendente della Asst è finito ai domiciliari davanti al giudice. Il sessantasettenne ha sostenuto di essere vittima di addebiti non veritieri. .

Accusato di violenza sulla paziente. Il medico si difende e nega tutto

I carabinieri di Cantù procedono con le indagini dopo la denuncia

Davanti al giudice, si è difeso Hussein Chreim, medico di base di 67 anni residente a Cernusco Lombardone, dipendente della Asst Lariana, finito agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale su un paziente di 24 anni. Ha negato di aver tenuto condotte inadeguate, o di essersi espresso con linguaggi che esulavano dal suo ruolo. Ha sostenuto di essere vittima di accusa non veritiere.

Al termine dell’interrogatorio di garanzia, sostenuto davanti al gip di Como Walter Lietti, il suo avvocato ha chiesto l’attenuazione della misura cautelare, o la sua revoca, richiesta su cui il giudice si è riservato in attesa del parere del magistrato che coordina le indagini e che ha chiesto la misura cautelare, Alessandra Bellù. Nel frattempo, il medico sarebbe anche stato sospeso dall’azienda sanitaria di cui è dipendente, atto dovuto in questo casi, che viene adottato come conseguenza dell’arresto. Le indagini erano partite un paio di settimane fa, quando una paziente si era rivolta a lui per un problema sanitario, ricevendo in cambio attenzioni e atteggiamenti che esulavano dalla valutazione clinica, scivolando invece sugli apprezzamenti personali con anche, secondo le accuse - palpeggiamenti nelle parti intime. Una condotta che, in occasione di una visita successiva di qualche giorno, la stessa paziente aveva registrato, producendo il contenuto di quell’audio assieme alla denuncia. Ma a carico del medico, ci sono anche alcune mail inviate da altre pazienti all’Asst, che a loro volta segnalavano comportamenti impropri e imbarazzanti del medico, assegnato all’ambulatorio di Novedrate alcuni mesi fa. Durante la perquisizione svolta nella sua abitazione il giorno dell’arresto, i carabinieri di Cantù, che procedono con le indagini, hanno sequestrato supporti informatici, pc e telefoni, e una quantità di videocassette. Paola Pioppi