ROBERTO CANALI
Cronaca

Svizzera e i tagli in Canton Ticino: a rischio l’aeroporto di Lugano

La Confederazione elvetica si è posta l’obiettivo di risparmiare 3 miliardi di franchi nell’arco dei prossimi due anni

L'aeroporto di Lugano

L'aeroporto di Lugano

Como – Anche la Svizzera ha la sua spending review solo che a differenza di altri Stati la applica davvero e così a Lugano sono preoccupati perché, sotto la scure dei tagli, è finito l’aeroporto cittadino che per quando sia di dimensioni ridotte oltre a rappresentare un vanto per tutto il Cantone consente un alternativa, anche se limitata, agli hub di Zurigo e Malpensa.

In particolare la Confederazione elvetica, che si è posta l’obiettivo di risparmiare 3 miliardi di franchi nell’arco dei prossimi due anni, ha intenzione di tagliare il sistema di controllo aereo Skyguide dagli otto aeroporti regionali svizzeri.

Una spesa di 25 milioni di euro in meno l’anno che però si tradurrebbe in un ridimensionamento, se non nella chiusura, degli scali cantonali. Solo a Lugano gli atterraggi e i decolli in pista sono stati oltre 21mila nel 2024, il 12% rispetto all’anno prima soprattutto grazie al traffico dei jet privati che ogni anno genera un indotto di un centinaio di milioni di franchi.

Nella maggioranza dei casi si tratta di imprenditori che operano in Canton Ticino i quali, senza la garanzia di sicurezza del controllo aereo potrebbero decidere di atterrare a Malpensa. Oggi infatti il sistema di controllo è finanziato per il 90% dai contributi della Confederazione e spostare questa spesa in capo ai privati significherebbe aumentare di 1000 franchi il costo di ogni atterraggio, una tariffa fuori mercato. L’alternativa è sostituire i contributi federali con quelli cantonali, ma anche in questo caso la coperta è corta e il termine per riuscire a trovare una soluzione è molto vicino, visto che entro il 2027 i tagli oggi ancora oggetto di studio potrebbero entrare in vigore.