“Cerchiamo famiglia per un neonato”, bufera per il post social del Servizio Affidi comasco. La replica: “Noi seri”

L’appello per trovare casa a un bimbo di 2 mesi è stato condiviso su Facebook scatenando l’indignazione del web. La coordinatrice: “Volevamo raggiungere una platea più ampia possibile”

Un neonato e il post pubblicato su Facebook dalla pagina ASCI - Azienda Sociale Comuni Insieme, Lomazzo

Un neonato e il post pubblicato su Facebook dalla pagina ASCI - Azienda Sociale Comuni Insieme, Lomazzo

COMO – “Abbiamo bisogno del vostro aiuto. Cerchiamo una famiglia disponibile a occuparsi di un neonato di due mesi per un affido a tempo pieno della durata di un anno”. Questo l’appello pubblicato su Facebook dal Servizio Affidi dell'Asci, l'azienda sociale dei Comuni di Fino Mornasco e Mozzate, in provincia di Como, che tanto sta facendo discutere.

La grafica è subito diventata virale con tantissimi commenti di persone indignate del fatto che un tema così delicato come l’affido di un neonato possa essere trattato con tanta leggereza. "Uno scandalo", "Non è un annuncio da mercatino dell'usato", “Ma seriamente sui social come un annuncio di cani? Non ci sono delle liste?”, sono solo alcuni dei commenti negativi sotto all’annuncio. 

La posizione del servizio affidi

Ilaria Nobile, coordinatrice del Servizio affidi sovradistrettuale, nonostante la pioggia di critiche difende la scelta di pubblicare la richiesta di aiuto per il piccolo su Facebook, sostenendo che sia nell’interesse del bimbo raggiungere una platea più ampia possibile. "Lo strumento dei social è stato scelto per la sua forza comunicativa - spiega - perché può arrivare dove non arrivano le campagne istituzionali. L'obiettivo è sensibilizzare le persone rispetto alla possibilità dell'affido. Capisco che, trattandosi di un bimbo così piccolo, possa esserci una reazione emotiva importante e che si possa discutere su questo strumento ma non sulle modalità del nostro lavoro che svolgiamo con serietà nell'interesse dei minori.

Il Comune è disponibile a spiegare a chiunque il modo in cui operiamo, anche a questo signore che parla di 'vergogna' in modo ingiustificato".

Eventuali persone che dovessero farsi avanti per l'affido del bambino dovranno poi naturalmente seguire l'iter di colloqui e accertamenti sulla loro idoneità ad accoglierlo. Come del resto viene specificato anche nel copy della grafica virale: “L'esperienza di affido verrà gestita e seguita dal Servizio Affidi, l’ente di riferimento per il territorio degli Ambiti Territoriali di Cantù, Lomazzo-Fino Mornasco e Como che si occupa dell’attivazione di progetti di affido.

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