
Albese con Cassano, i ragazzi dell'Istituto San Vincenzo a lezione dai detenuti
Albese con Cassano (Como), 16 novembre 2023 - Una lezione davvero particolare quella che hanno vissuto ieri i ragazzi delle classi quarte e quinte dell'Istituto Professionale Agricoltura e Sviluppo Rurale “San Vincenzo” di Albese con Cassano, in visita con i loro insegnanti ai detenuti del carcere Bassone di Como.
La scuola di via Roma, infatti, è la prima scuola della provincia ad aderire al progetto “Giustizia e legalità”nell’ambito dell’insegnamento di educazione civica. Accompagnati dal preside Ismaele Pozzoli, dalla docente di diritto Giulia Gilardi e dall’insegnante di italiano Carlo Farina, i giovani si sono immersi nella realtà della casa circondariale di Como.
L’esperienza è stata resa possibile grazie alla collaborazione del tutto gratuita dell'Ordine degli Avvocati di Como e della Camera Penale di Como e Lecco. Fondamentale è stata la presenza costante dell’avvocato Paolo Camporini, che ha seguito il progetto fin dallo scorso anno, con diverse iniziative e proposte formative, tutte con l’obiettivo di diffondere la cultura della legalità per farla diventare patrimonio comune.
La giornata è iniziata con una lezione introduttiva sul funzionamento di un istituto penitenziario, tenuta dall’avvocato Camporini e Arianna Liberatore, entrambi consiglierei dell’ordine degli avvocati di Como, e dall’avvocato Stefano Pellizzari, membro della Camera penale di Como e Lecco. Gli studenti hanno poi conosciuto il presidente del carcere che li ha accompagnati a visitare la parte interna dell’istituto fino alle celle, attraversando lo spazio adibito agli incontri con i parenti, quello dedicato alle telefonate e ai momenti ricreativi. Il momento più formativo è stato sicuramente il confronto diretto che i ragazzi hanno potuto avere con alcuni detenuti. Insieme a loro, infatti, hanno ragionato sul significato profondo della libertà, sull’importanza dell’aiuto reciproco, sul concetto di dignità dell’essere umano e sullo scopo della pena come strumento finalizzato alla rieducazione del condannato e ad un corretto reinserimento nella società.
«Educare alla legalità - ha spiegato l’avvocato Camporini ai ragazzi - significa innanzitutto mettere a disposizione di tutti cultura e informazioni, leggi e norme, prospettive e progetti, in modo che diventino parte integrante della vita di ciascuno di noi».