ROBERTO CANALI
Cronaca

Como, Alessandro Volta il genio: due anni di celebrazioni nel Bicentenario della morte

Anche i premi Nobel alla fisica Giorgio Parisi e Klaus von Klitzing a Villa Erba. Ministri e presidente del Senato danno il via alle iniziative

Convegno bicentenario morte di Alessandro Volta con il ministro Giuli

Convegno bicentenario morte di Alessandro Volta con il ministro Giuli

Aveva ragione Albert Einstein quando un secolo fa, in visita a Como, si commosse di fronte a uno dei modelli della pila esposto al Tempio Voltiano spiegando poi in una lettera a un amico che “questa è la base fondamentale di tutte le invenzioni moderne“. Il giusto riconoscimento ad Alessandro Volta, uno dei più grandi scienziati italiani, di cui ieri a Villa Erba si sono aperte le celebrazioni in occasione del Bicentenario della morte che proseguiranno fino al 2027.

A rendere omaggio al “papà della pila“ c’erano il presidente del Senato Ignazio La Russa, il ministro alla Cultura Alessandro Giuli, il ministro ai Giovani Andrea Abodi che ha inviato un messaggio, i premi Nobel alla fisica Giorgio Parisi (vincitore nel 2022) e Klaus von Klitzing (nel 1985) che hanno accolto l’invito del sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti, che celebrando Volta ha voluto rendere omaggio "all’Italia che guarda avanti".

"Oggi inauguriamo con orgoglio le celebrazioni voltiane, un percorso che ci accompagnerà da qui al 2027 - ha sottolineato nel suo intervento il sottosegretario all’Innovazione - Volta nasce nel 1745, era un’epoca di luci tremolanti, Alessandro pensò di domare l’invisibile, le forze attorno a noi, da quelle intuizioni nacque la pila voltaica, con dischi metallici e una soluzione salina spalancò le porte alla modernità. L’elettricità diventava uno strumento da osservare e creare, un’epoca che ha spalancato le porte del possibile e aperto l’era moderna. La pila voltaica non era solo un oggetto, ma un’idea che ha aperto l’energia all’uomo. Da lì fino alle tecnologie digitali, i microchip che pulsano come cuori invisibili nei nostri cellulari e apparecchi. Oggi l’invisibile è un flusso di dati e di connessioni che attraversano il mondo, come lui ci stiamo aprendo alla digitalizzazione, ad aprire il Paese la futuro".

Il presidente La Russa ha evidenziato la modernità di Volta, nella sua duplice veste di scienziato e umanista. "Senza la pila di Volta oggi i nostri telefonini non funzionerebbero, senza quella invenzione che era nel solco di una serie di capacità di capire la società di oggi non ci sarebbe. Il progresso non è automatico, negli ultimi 200 anni la velocità di trasformazione del progresso non ha precedenti, è dieci volte più rapida, penso che il futuro sia non più specialistico, ma interdisciplinare fatto di persone che sanno mettere insieme tante competenze all’interno di un percorso. Volta va celebrato perché è padre del nostro presente e del nostro futuro".

Uno straordinario esempio della genialità italiana secondo il ministro alla Cultura, Alessandro Giuli. "La conoscenza ha un grosso debito verso la creatività, si parte sempre da dato empirico, ma poi c’è il genio, mi piace pensare che ancora una volta l’Italia è una terra privilegiata, abbiamo la fortuna di abitare il luogo della creatività e di condividerlo con tutto il mondo. Per questo ci rispettano nel mondo, anche più di quello che facciamo noi".

Nel suo saluto il ministro Abodi, intervenuto con un messaggio registrato, ha auspicato che dai convegni in programma ieri e oggi a Cernobbio possa emergere un modo di legare scienza e umanesimo, per trovare un nuovo punto di equilibrio all’epoca dell’IA. Al professor Giorgio Parisi il merito di aver riconosciuto, anche oggi, il valore di Volta e dei suoi studi. "È una pietra miliare per la scienza moderna. Prima di lui l’elettricità era una forza non replicabile, la pila ha permesso di compiere studi e misurazioni".

Ad Alessandro Volta sarà ispirata anche la dodicesima edizione del Festival della Luce Lake Como, organizzata come sempre dalla Fondazione Alessandro Volta, si terrà a Como dal 14 aprile al 30 novembre 2025 con il titolo Luce sull’invisibile, scelto in accordo con la Società Italiana di Fisica (SIF) in occasione dell’International Year of Quantum Science and Technology (IYQ).