ROBERTO CANALI
Cronaca

Como, allarme povertà nella città più ricca. Il Covid non è solo un problema sanitario

Como, nell’ultimo anno sono più che raddoppiate le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese. In crescita quelle di italiani

Aumentano le persone in difficoltà

Como - Nell’ultimo anno sono più che raddoppiate le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese, oltre 700 quelle aiutate dalla Caritas di Como alle quali vanno sommate le oltre mille sostenute dalla Caritas Ambrosiana e dalle altre associazioni del terzo settore. A mettersi in fila sono sempre più spesso gli italiani, ormai diventati clienti fissi del banco di prossimità che, recentemente, ha distribuito oltre 450 pacchi alimentari ad altrettanti nuclei familiari, che si aggiungono ai 400mila euro in buoni spesa distribuiti dal solo Comune di Como. Si può dare una mano in tanti modi, la Fondazione Scalabrini in questo periodo ha invitato le famiglie, comasche e non, a trasformare i punti delle tessere fedeltà dei supermercati in buoni sconto per acquistare cibo ai più bisognosi. Basta contattare la fondazione e trasferire i propri punti sulla tessera dell’associazione che poi si occuperà di fornire una dettagliata rendicontazione. La nuova povertà crescente ha modificato non solo le abitudini delle persone, ma anche quelle del commercio.

"In alcuni negozi dei paesi è stata attivata la spesa sospesa – racconta Roberto Bernasconi, presidente di Caritas Como – chi vuole lascia la spesa pagata per un’altra persona o una famiglia che non può permetterselo". La Caritas di Erba ha messo in piedi un emporio solidale. «C’è una sensibilità che sta crescendo attorno alla marginalità e questo sta facendo aumentare la solidarietà – spiega don Ettore Dubini –. Il nostro emporio si inserisce nella tradizione dei guardaroba dove si portavano gli abiti smessi, ma il nostro è un progetto nuovo perché doniamo un abito e non un rifiuto. Il criterio con cui l’emporio viene incontro alle famiglie in difficoltà è educare le famiglie alla scelta, attraverso una tessera punti si vuole mettere in condizione la famiglia di acquistare un abito a seconda dei punti che hanno. Spesso incontriamo famiglie che sono in disagio perché non sanno utilizzare bene le risorse a disposizione". E a Pasqua tante famiglie bisognose potranno consolarsi con una colomba di pasticceria donata loro dalla generosità di chi, aderendo all’invito di Confcommercio Como e dell’Associazione Panificatori e Pasticceri, oltre a comprare il dolce per sè ne lascerà uno sospeso. A Natale la stessa iniziativa aveva permesso di distribuire un centinaio di panettoni.