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"Altre forme di vita nell’universo? Sarebbe strano se non ci fossero"

Che ci siano altre forme di vita nell’universo, magari anche simili alla nostra, è probabile. "Sarebbe sorprendente il contrario – spiega Stefano Covino, ricercatore di 58 anni dell’Inaf, Istituto nazionale di astrofisica, che lavora all’osservatorio astronomico di Brera a Merate -. Con i miliardi di miliardi di stelle e pianeti che ci sono, è statisticamente probabile che siano luoghi simili al nostro. Questo non implica però che ci siano visitatori alieni, se non altro per le distanze siderali che ci separerebbero".

E infatti al momento non c’è un caso confermato che sia uno di incontri ravvicinati del terzo tipo. "Abbiamo sempre lo sguardo rivolto a terra o sullo schermo del telefonino, non siamo più abituati a guardare e capire il cielo – prosegue l’astrofisico -. In questo periodo ad esempio in molti ci stanno chiamando all’osservatorio perché al tramonto vedono due oggetti molto luminosi allineati, che non sono altro che i pianeti Giove e Venere. In cielo inoltre vola un mucchio di roba di cui non ci rendiamo conto: aerei, satelliti artificiali, palloni sonda, droni, ci sono meteoriti che si dissolvono in atmosfera... Hanno orbite, distanze, velocità e luminosità diverse, molto difficili da valutare senza punti di riferimento e da distinguere e identificare per chi non è preparato". Se fossero comparsi o atterrati alieni del resto circolerebbero in un battibaleno fotografie e immagini dettagliate, che invece non ci sono. "Tutti abbiamo in mano uno smartphone con fotocamere di qualità, ci sono telecamere di videosorveglianza ovunque, web cam, telecamere professionali: possibile che di dischi volanti e alieni disponiamo solo di riprese sgranate in bianco e nero?", chiede il ricercatore, che altrimenti, stando spesso con il naso all’insù e lo sguardo tra il firmamento, durante la sua lunga carriera qualcosa avrebbe pur visto. D.D.S.