DANIELE DE SALVO
Cronaca

Anno nero per l’economia: Cig aumentata del 1000%

Da tre milioni e mezzo di ore autorizzate a più di 43 in provincia di Como. Il Lecchese passa dai meno di due milioni dell’anno scorso ai 25 attuali

di Daniele De Salvo

La pandemia sta ammazzando anche l’economia e l’occupazione. Nei primi undici mesi del 2020 sia in provincia di Como sia in provincia di Lecco il ricorso alla cassa integrazione è aumentato più del mille per cento. In provincia di Como tra gennaio e novembre le ore autorizzate di cassa sono state 43.559.573 rispetto ai 3.581.662 dello stesso periodo del 2019: significa il 1.116,2% e 40milioni di ore in più che equivalgono quasi a 5 milioni di giornate lavorative.

In provincia di Lecco le ore di cassa autorizzate sono state invece 24.826.833 rispetto a 1.946.347 dell’anno precedente, con un’impennata del 1.1175,6%, mentre in tutta la Lombardia le ore di cassa concesse sono state 671.549.877, cioè il 1.643,5% in più delle 38.518.022 del 2019. Il mese peggiore è stato aprile: nel Comasco sono state effettuate 11.860.805 ore di cassa integrazione e nel Lecchese 8.517.493.

I dati tra l’altro sono sottostimati, perché non comprendono le ore di “fis”, che è il fondo di integrazione salariale, né di “fsba”, il fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato. Le statistiche di novembre rispetto a ottobre sono migliori: +10,6% di ore di cassa autorizzate a Como e +15,6% a Lecco. Le percentuali delle due province restano però peggiori in confronto al -20% regionale e al +0.2% italiano.

Complessivamente sono stati messi in cassa integrazione 23.294 dipendenti delle imprese comasche e 13.276 di quelle lecchesi. Nessun settore è rimasto immune. In provincia di Como la cassa nel tessile è esplosa del 581%, del 1.185% in provincia di Lecco, nel comparto del metalmeccanico e della metallurgia nel Lecchese la richiesta di ore di cassa è aumentata dell’816% e dell’802% nel Comasco.

"La nuova esplosione della richiesta di cassa integrazione nel mese di novembre è da associare, purtroppo, al peggioramento della situazione sanitaria per la diffusione del coronavirus ed è coincisa con l’identificazione della zona rossa per la nostra regione e conseguentemente con il lockdown di molte attività produttive – commenta Salvatore Monteduro, segretario generale della Uil del Lario –. D’altronde, l’andamento della richiesta delle ore di cassa integrazione è stato direttamente influenzato dalle varie fasi dell’emergenza sanitaria. Sono stati oltre cinquantamila i lavoratori interessati dalla cassa integrazione e dai fondi di solidarietà nelle nostre province che oltre alla riduzione dello stipendio hanno subito una decurtazione della tredicesima".