Ansia post-Covid, a soffrirne sono soprattutto i più giovani. Nonostante la pandemia sia ormai alle spalle, i postumi da lockdown e da emergenza sanitaria continuano a minare la mente e l’animo di molti. Solo l’anno scorso sono stati 586 i lecchesi che si sono rivolti per la prima volta agli specialisti del Cps di Lecco, il Centro psicosociale del Dipartimento di Salute mentale dell’Asst provinciale. Nel 2021 erano stati 622. Complessivamente neuropsichiatri e psicologi della sanità pubblica si sono occupati di quasi 30mila interventi. Sono cifre doppie in confronto a quelle del passato.
Ansia, disadattamento, depressione i sintomi principali, aumentati del 20% rispetto a prima della pandemia. "I disturbi emotivi comuni, come ansia, depressione, disadattamento, c’è un aumento esponenziale – spiega Vittorio Rigamonti, direttore del reparto di Psicologia clinica di Asst –. Lo dicono i dati e i numeri".
A soffrire di più sono i giovani: tra i nuovi utenti del Cps di Lecco, 206, quasi la metà, hanno tra i 18 e i 34 anni d’età: 92 con disturbi psichici, 44 con disturbi di personalità, 15 con depressione. Solamente per gli adolescenti e i ragazzi gli specialisti hanno svolto in tutto 1.550 ore di colloqui nell’ambito del nuovo servizio organizzato da Comune e Asst, con cifre anche in questo caso raddoppiate. L’obiettivo è quello di intercettare precocemente il disagio appunto dei più giovani, particolarmente colpiti dal lungo periodo di reclusione prima e dal tentativo di ritorno alla normalità poi. I ragazzi sono come dei veterani di guerra: "Una guerra invisibile, ad un nemico che non si vedeva, ma che li ha costretti alle medesime modalità di risposte di una guerra", conferma sempre Vittorio Rigamonti.
I professionisti della salute mentale, già ridotti ai minimi termini, non bastano più. Ci sono liste d’attesa infinite, proprio come per tutte le altre visite specialistiche e per gli esami clinici.
Daniele De Salvo