FEDERICO MAGNI
Cronaca

A Como è scontro sul futuro degli asili nido. Genitori preoccupati, ma il sindaco tira dritto

La chiusura di due strutture comunali accende il conflitto fra mamme e papà e Rapinese. Le famiglie: “Ci saranno asili pollaio con 60, 70 bambini”

La protesta delle mamme davanti al sindaco Rapinese

Como – “La politica non c’entra niente in questa storia. Non parliamo a nome di nessun partito. Siamo solo preoccupate per i nostri figli, perché la decisione di chiudere gli asili comunali finirà per creare delle scuole pollaio e questo evidentemente avrà ripercussioni sulla loro educazione". Dopo il duro scontro fra il sindaco di Como Alessandro Rapinese e una delegazione di genitori (bollati dal sindaco come “le mamme del Pd”) dei bimbi che frequentano gli asili nidi comunali, che secondo i piani dell’Amministrazione dovranno chiudere i battenti, le mamme cercano di riportare la discussione sul piano del confronto.

Il Magnolia di via Passeri cesserà l’attività al termine dell’anno scolastico in corso, e per il Coccinella di via Bellinzona a Monte Olimpino, la chiusura è invece prevista dal 2025. "Non ci siamo appoggiate al Pd - commenta Roberta Spinelli, una delle mamme che era a Palazzo Cernezzi -. Non contestiamo i numeri. Siamo preoccupate per la qualità del servizio, perché con le chiusure di quelle strutture andranno a creare asili pollaio con 60 o 70 bambini. Facciamo un discorso educativo che non ha nulla a che vedere con la politica. Non stiamo cercando dei parcheggi per i nostri figli".

In una città che negli orari di punta è assediata dal traffico ne fanno anche una questione viabilistica. "Vi immaginate 60 o 70 auto di genitori in via Italia Libera tutte nello stesso momento?". Nonostante rabbia e preoccupazioni i genitori cercano di abbassare i toni: "Forse abbiamo scelto la sede sbagliata. Magari abbiamo agito di pancia e di istinto perché siamo preoccupati. Vorremmo confrontarci senza urlarci in faccia".

Il primo cittadino di Como tira dritto e difende il provvedimento. "I posti saranno il 12,6% in più". Nei prossimi due anni nelle strutture di via Giussani accoglieranno 72 bambini. In via Palestro si passerà da 45 a 60, a Sagnino da 28 passerà a 66. E ancora via Italia Libera e via Zezio arriveranno a 60 posti ciascuno (oggi sono rispettivamente 36 e 55).

"La diminuzione progressiva dei posti negli asili è una conseguenza diretta del fatto che non hanno più voluto assumere - commenta Alice Ghignone, una delle mamme -. E poi i posti aumenteranno sicuramente, ma il sindaco sa bene che non saranno fruibili da tutti. Una famiglia che abita a sei chilometri dal primo asilo disponibile non può permettersi di fare avanti indietro e pensare di fare tutto come prima. Per chi abita a Monte Olimpino come me il Comune ha tolto due nidi. L’anno prossimo ne avrò uno a sei chilometri di distanza e io, per scelta, non voglio appoggiarmi a strutture private. Il sistema educativo di Como andrebbe valorizzato".

"Chiediamo al sindaco di rimandare la decisione sulla chiusura del nido Magnolia per ascoltare e confrontarsi con le osservazioni di quanti vivono nel quotidiano e non a tavolino sulla concretezza di questo servizio", scrive il nascente Comitato genitori “Como a misura di famiglia”.